Allarme per il chroming, la sfida social che ha portato alla morte un bimbo di 11 anni

La pericolosissima challenge consiste nell'inalare fumi provenienti da sostanze chimiche, come acetone, vernici, benzina o il contenuto delle bombolette spray

Allarme per il chroming, la sfida social che ha portato alla morte un bimbo di 11 anni
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È allarme fra i genitori per una sfida social che sta coinvolgendo bambini e adolescenti molto giovani: si tratta del Chroming, una challenge potenzialmente letale che ha recentemente portato alla morte un ragazzino di soli 11 anni.

Cos'è il Chroming

Col termine Chroming si intende una challenge in cui è previsto che il partecipante inali dei fumi provenienti da una sostanza chimica. Il nome della sfida fa pensare al cromo, ma in realtà i prodotti che vengono utilizzati sono l'acetone, la vernice, la benzina o addirittura il contenuto delle bombolette spray. Gli effluvi, a quanto pare, generano in chi li inala una sorta di euforia, ma i rischi sono elevati. In alcuni casi, infatti, può sopraggiungere anche la morte.

A quanto pare non si tratta di una sfida di nuova invezione fra i ragazzini. Il Chroming esiste ormai almeno dal lontano 2018. Con l'hashtag #chroming, i video dei giovani che rioprendono la propria impresa sono finiti sui principali social. Nata in Australia, almeno così dicono, la challenge riprende il proprio nome da una pratica dei tossicodipendenti, che inalano i fumi derivati dalla vernice a base cromo.

La sfida è molto comune fra i ragazzini e i bambini, che usano allo scopo della benzina, dell'acetone o anche i pennarelli indelebili o gli evidenziatori. L'importante è inalare fumi leggermente tossici, in grado di provocare una sorta di euforia. Purtroppo chi decide di cimentarsi nella folle impresa non ha idea dei rischi per la salute ai quali sta andando incontro. Si va dal danneggiamento del sistema nervoso centrale alla morte. Oltre al rallentamento dell'attività cerebrale, infatti, possono insorgere danni permanenti al cervello, convulsioni, danni agli organi, soffocamento, coma, arresto cardiaco e morte.

Le autorità invitano pertanto genitori e insegnanti a fare attenzione.

Il caso del bambino inglese

Purtroppo il Chroming ha già mietuto delle vittime. Lo scorso 2 marzo, infatti, un bambino inglese di 11 anni, il piccolo Tommie-lee Gracie Billington, ha perso la vita dopo aver partecipato alla challenge durante un pigiama party a casa di un amico, a Lancaster. Parlando al The Lancashire Post, Tina Burns, la nonna dell'11enne, ha raccontato: "I bambini avevano provato la challenge Chroming. Tommie-lee è andato immediatamente in arresto cardiaco. L'ospedale ha fatto di tutto per cercare di riportarlo in vita, ma non ha funzionato".

"Eri il mio bambino, sarai per sempre nel mio

cuore. Mi assicurerò che il tuo nome e il tuo bellissimo viso aiutino altre famiglie a non soffrire e non provare questo dolore profondo", ha scritto la donna su Facebook, in un ultimo messaggio destinato al nipotino.

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