Che batosta per Schlein, il meloniano dell'Anpi e Beppe Sala: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la sfida tra Giorgia e Elly, il ritorno di Playboy e Matteo Lepore

Che batosta per Schlein, il meloniano dell'Anpi e Beppe Sala: quindi, oggi...

- Se non l’avete fatto, andatevi a vedere i cinque minuti di scontro faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Niente di epocale, ma è la prima volta che due leader di partito, una delle quali premier, si scontravano alla Camera dei Deputati. Partiamo da Elly: è apparsa emozionata all’inizio, un tantino ingessata, complice anche un tema che difficilmente scalda i cuori: il salario minimo. Poi la palla passa a Meloni: Giorgia è nel suo habitat, fa notare alla Schlein che il suo partito ha governato 10 anni (ed è quindi per colpa del Pd se gli stipendi italiani sono i peggiori d’Europa), le fa capire che non ne fa questione ideologica, ma pratica: migliorare le condizioni dei lavoro appare sacrosanto, ma il salario minimo non è la strada giusta. Meglio la contrattazione collettiva e soprattutto la riduzione delle tasse. Meloni è a suo agio, usa un po’ il fioretto e un po’ la clava, affonda quando c’è da affondare, fa ampio uso dell’ironia quando occorre. Retorica, usata bene. Elly invece appare frastornata: nella replica è claudicante e solo all’ultimo si ripiglia quando parla di tutt’altro rispetto all’argomento in dibattito: coppie gay, rave party, migranti. Ma sono slogan. Uno a zero per Meloni: che batosta per Schlein.

- Che la partita l’abbia portata a casa Meloni lo si capisce anche dal resoconto pubblicato da Repubblica a firma Stefano Cappellini, giornalista intelligente ma che ad ogni vagito di Elly ultimamente si eccita come un adolescente. Scrive Cappellini: “Meloni, che si è rivolta alla leader Pd indirettamente (“rispondo agli interroganti”), dopo aver spiegato che è contraria al salario minimo ha in sostanza occupato il resto del tempo a spiegare che la situazione è colpa del Pd, usando come arma retorica l’ironia: “Vi fa onore ammettere che negli anni scorsi i salari sono diminuiti”. Sottinteso ma esplicito: era dem il ministro del Lavoro del governo Draghi”. E ancora: “Bisognerà che Schlein si abitui a questo schema. Ora che a Palazzo Chigi non c’è più un tecnico il tono e il merito delle risposte non è neutro e burocratico. Anche questi spazi parlamentari diventano una tribuna usata fino in fondo per la propaganda politica”. Ecco: sta tutto qui il punto. Le aule del Parlamento sono il luogo della politica, dunque anche della retorica, o della propaganda se volete. E in questo campo per ora Giorgia s’è dimostrata più brava di Elly. Vedremo in futuro.

- Che poi Elly ci ha anche provato a fare una mezza furbata. Vi spiego: molti erano rimasti sorpresi per la scelta di interrogare il governo su un tema non così caldo come il salario minimo. Ma un motivo c’è almeno secondo il sottoscritto. Le regole parlamentari impongono infatti che il primo a presentare l’interrogazione sia il parlamentare, poi c’è la risposta del premier cui segue la replica dell’interrogante. Costringendo la Meloni a parlare di salario minimo e non di migranti o diritti dei figli gay, Elly sperava di portare lo scontro su un campo dove la retorica meloniana poteva essere meno potente. Non a caso le polemiche sui salvataggi, sui migranti, sui dirititti Lgbt e tutto il resto Elly li ha tirati fuori, ma solo in replica: ovvero quando Meloni non avrebbe più potuto rispondere. Non ha funzionato.

- Comunque Beppe Sala si legga l’intervista de La Stampa a Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, soprattutto nella parte in cui parla dell’iniziativa del prefetto di Milano di invitarlo a non continuare con le registrazioni automatiche dei figli delle coppie omogenitoriali. Dice Flick: l’iniziativa del Viminale è “pienamente in linea con il quadro delle regole esistenti, così come fissate in modo netto e univoco secondo l'interpretazione della Corte Costituzionale e della Cassazione”. Tradotto: Sala se la deve prendere “in saccoccia”. É la Corte ad averlo deciso, non il prefetto. Ciaone.

- Si può dire che la poesia di Erri de Luca dedicata ai migranti morti in mare fa schifo?

- Ogni volta che la destra va al governo i giornali di sinistra parlano di “assalto alla Rai”. Poi però scopri che negli anni precedenti, a governi di sinistra, l’assalto l’hanno fatto loro e andava bene. Patetici.

- Il vicesindaco e assessore al Turismo uscente del Comune di Alassio (Savona) da metà anni Novanta è iscritto all’Anpi e da qualche giorno pure in FdI. Dice di non essere né fascista né comunista, e giustamente non capisce quale problema dovrebbe esserci ad avere la doppia tessera. Chi informa il presidente Pagliarulo, convinto che al governo ci sia un partito “di fasci”, che ora “i fasci” sono pure nell’Anpi?

- Intanto nel silenzio generale il costo delle ricariche per le auto elettriche (Enel X Way) è raddoppiato.

- I mercenari della Wagner pare abbiano messo una taglia di 15 milioni di euro sul ministro della Difesa. Lo hanno riferito i servizi segreti. Domanda: siamo sicuri che far uscire una notizia del genere sia una buona idea, miei cari 007? Voglio dire: magari un miliziano russo che riesce ad arrivare in Italia accoppare il ministro è difficile da immaginare, ma di matti in giro per il Belpaese ce ne sono eccome. Magari qualcuno pensa davvero di poter incassare il gruzzoletto.

- Torna Playboy e Repubblica se la prende col voyuerismo degli uomini. Ormai non è più politicamente corretto manco sollazzarsi con una rivista. Però poi è tutto un proliferare di pezzi su quanto è importante masturbarsi sia per l’uomo che per la donna. Solo io vedo un tantino di contraddizione?

- Sommario di quelli che neppure l’Istituto Luce ai tempi di Benito, pèrò scritto sul Domani di Debenedetti e riferito a Matteo Lepore, quello che va a fare comizi per il Pd nelle scuole bolognesi. Riporto integralmente: “Schivo e di sinistra, classe 1980, Matteo Lepore è il sindaco di Bologna ed è uomo da tenere d’occhio: si schermisce, ma si capisce che sarà un protagonista della nuova era del Pd.

Lo si capiva già dalla vittoria smagliante nel suo comune, ben prima delle primarie. Dove comunque si è schierato con decisione per Elly Schlein. Parla poco, ma quanto parla scatena il finimondo tra i suoi”. Per caso ridona anche la vista ai ciechi e l’udito ai sordi?

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