Cosa c’entra il maresciallo Tito con gli Europei di calcio in corso in Germania? Una domanda alla quale potrebbero rispondere alcuni tifosi della nazionale slovena, che hanno pensato bene di rendere omaggio a uno slogan del dittatore comunista in occasione della partita contro la Serbia. Ieri, all’Allianz Arena di Monaco, un gruppetto di ultras hanno esposto uno striscione con scritto "Trst je naš" ("Trieste è nostra"), motto usato dai partigiani comunisti slavi nel corso dell'occupazione di Trieste nel maggio 1945, quando migliaia di italiani vennero barbaramente massacrati.
Pochi, pochissimi si sono indignati per l’accaduto. Eppure non si tratta di un gesto passato inosservato, considerata la quantità di immagini e di video comparsi sui social network nelle ultime ore. Una provocazione vergognosa, che rimanda a una delle pagine più tragiche della storia italiana, nonostante i tentativi di una certa sinistra di sminuire quanto accaduto. Ma c'è di più. Gli autori del gesto sono degli italiani di minoranza slovena, che hanno condiviso sui social - con immotivato orgoglio - le immagini dell'impresa. Uno di loro, inoltre, è figlio del proprietario di una squadra di calcio che milita nel campionato italiano di Eccellenza.
Anche perchè non parliamo di quisquilie: i quaranta giorni di occupazione da parte delle truppe di Tito hanno lasciato un segno eterno sul capoluogo giuliano: arresti arbitrari e sparizioni non solo di sospetti fascisti, ma anche di innocenti con l’unica colpa di essere italiani e non allineati con i nuovi padroni comunisti. Deportati, non tornarono più a casa, inghiottiti nelle foibe. Purtroppo non si tratta nemmeno di una novità. Nel 2020 lo stesso slogan comparve al valico di Basovizza. E ancora, lo slogan “Trieste è nostra” è stato scelto come titolo per un film nel 2009 e per una canzone di un rapper nel 2021.
L’episodio dell’Allianz Arena è destinato a riaccendere la discussione. La deputata di FdI Nicole Matteoni, ha stroncato senza mezzi termini il gesto, cogliendo l'occasione per stigmatizzare il silenzio della sinistra:"Trovo offensivo che qualcuno ancora oggi inneggi alle stragi comuniste con frasi di morte del maresciallo Tito come 'Trst je nas'. È uno sputo sul sangue italiano versato a Trieste proprio nell’anno del 70esimo anniversario del ritorno alla Madre Patria. La sinistra che sventola tricolori in Parlamento ha qualcosa da dire?".
Così, invece, il senatore meloniano Roberto Menia: "Trst je nas, cioè Trieste è nostra. Lo diceva Tito con i suoi sgherri infoibatori. Ma di ciò nessuno si scandalizza, alla faccia delle strette di mano dei presidenti, di Gorizia NovaGorica capitali della cultura…".#EURo2024 Trst je nas, cioè #Trieste è nostra. Lo diceva Tito con i suoi sgherri infoibatori. Ma di ciò nessuno si scandalizza, alla faccia delle strette di mano dei presidenti, di Gorizia NovaGorica capitali della cultura… @SecolodItalia1 @UnioneIstriani @irci @FratellidItalia pic.twitter.com/gW2VMR7DEX
— Roberto Menia (@robertomenia) June 20, 2024
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