Citroën richiama le auto ma la sostituzione dell'airbag è quasi impossibile. Cosa fare

A inzio giugno la comunicazione della casa automobilistica francese, che metteva in allarme i possessori di C3 e DS3 prodotte fra il 2009 e il 2019, dicendo loro di non usare più l'auto a causa di problemi con gli airbag Takata. Purtroppo ottenere i pezzi di ricambio è difficile e le attese sono lunghissime

Citroën richiama le auto ma la sostituzione dell'airbag è quasi impossibile. Cosa fare
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Grossi problemi per i possessori di auto Citroën, per la precisione dei modelli C3 e DS3 prodotti fra il 2009 e il 2019; dopo il comunicato della casa automobilistica francese in cui si parlava di rischio legato agli airbag Takata, ottenere una sostituzione dei dispositivi si è rivelato quasi impossibile, tanto che adesso centinaia e centinaia di automobilisti non sanno che cosa fare. Citroën ha chiesto ai proprietari delle auto indicate di smettere immediatamente di guidarle, ma non ha tenuto conto dei disagi che ciò avrebbe provocato.

Il problema degli airbag Takata

I difetti collegati agli airbag prodotti dalla giapponese Takata sono noti, tanto che l'azienda, costretta a elargire importanti risarcimenti, è fallita nel 2017. A quanto pare il problema risiede nai gas utilizzati nella realizzazione dei dispositivi di sicurezza. Dal sodio azide o azoturo di sodio si era passati al nitrato di ammonio, che in caso di incidente portava a un innesco più rapido dell'airbag, con possibile scoppio del pallone. Col tempo si è passati al più sicuro nitrato di guanidina, ma ciò non è stato fatto da Takata, che ha continuato a usare il nitrato di ammonio.

Da qui l'alert di Citroën ai possessori di auto C3 e DS3 prodotte fra il 2009 e il 2019. Agli automobilisti è stato detto, senza se e senza ma, di non usare più le vetture. La responsabilità, dunque, è ricaduta sui proprietari delle auto, liberi di continuare a usarle a loro rischio e pericolo. La casa automobilistica francese sembra non aver preso in considerazione che i numeri sono davvero enormi. Parliamo di 497.171 possessori di Citroën C3 e 108.601 di DS3. Tutti costretti a rinunciare al loro mezzo di trasporto.

In queste settimane c'è stata la corsa alla sostituzione degli airbag. Non tutti hanno infatti la possibilità di rinunciare alla propria auto e di acquistarne un'altra di punto in bianco. Purtroppo, però, mettere in sicurezza i veicoli si è rivelata un'impresa, come traspare dalle tante testimonianze raccolte soltanto in Italia.

L'odissea per ottenere la sostituzione

A quanto pare sono tanti i possessori di Citroën a non essere riusciti a ottenere un appuntamento in carrozzeria per sostituire il pezzo difettoso. Gli automobilisti hanno bisogno delle loro auto in tempi rapidi, ma la rapidità pare essere un'utopia. Sono circa 600mila potenziali veicoli su cui fare la sostituzione in tutta Europa, e ciò basta a far capire di che tipo di disagio stiamo parlando.

I proprietari delle auto, spaventati dal tono allarmistico della comunicazione di Citroën, non intendono usare le loro vetture, ma hanno bisogno di una riparazione in tempi celeri. Ci sono persone che sono in possesso solo di quella macchina e in questo momento non dispongono di un mezzo con cui spostarsi. A quanto pare, però, non è facile reperire il pezzo da sostituire e le riparazioni devono essere effettuate su moltissime auto.

La testimonianza

"Abbiamo immediatamente fermato l'auto, che è utilizzata da mia figlia per recarsi al lavoro a Ravenna. È iniziato un vero e proprio calvario, perché la lettera dà indicazioni che non ci hanno permesso di risolvere il problema. C'era scritto di inserire, tramite la lettura di un QR code, i nostri dati e che dopo la registrazione avremmo ricevuto una e-mail con un codice per prendere appuntamento per la sostituzione del pezzo difettoso. Purtroppo noi, come tante altre persone, non abbiamo ricevuto alcun codice.

Non sapevamo cosa fare, per cui ci siamo attivati in completa autonomia con le concessionarie del luogo", ha raccontato una signora di Fosso Ghiaia a Corriere Romagna. "Stiamo aspettando il codice per la sostituzione del pezzo difettoso, ma sappiamo che c'è chi è in attesa da mesi", ha aggiunto.

Del caso è stata allertata Federconsumatori.

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