- mettetevi comodi, perché oggi c’è un sacco di roba.
Saviano va a processo per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni. Tra interviste e fotografie in cui si abbraccia fuori del Tribunale, pare lo stiano portando al patibolo. Invece è un banale processo per diffamazione, ci siamo passati tutti, pure quelli meno famosi di lui. Credici anche di meno, Savià
- Saviano declama: "Vedo in questo un'ppportunità per esorcizzare la più subdola delle paure. Ovvero che avere una opinione contraria alla maggioranza significa avere una opinione non legittima. E che quindi avere un problema con la maggioranza di questo governo significa avere un problema con la giustizia". Infine straparla di ipotesi democratura, cosa che si verificherebbe qualora lo condannassero. Ora, conosciamo il vittimismo di Roberto. Però tutto il ragionamento di Saviano si basa su una clamorosa bufala. Il governo infatti si è appena insediato e con il suo processo non c'entra nulla. Quello che Roberto non dice, facendo inutilmente il martire, è che la querela risale a quando Meloni non era affatto al governo. Quindi il suo piagnisteo fa acqua da tutte le parti. Anzi: è una bufala. Ed è pure stucchevole.
- Il fatto che Michela Murgia e Massimo Giannini fossero presenti in aula per un’udienza inutile (durata pochi minuti, riaggiornata) dimostra quanto l’intellighenzia di sinistra si stringa attorno ai propri idoli pure quando hanno torto marcio. Saviano, di fronte all’immagine una migrante, disse: “Viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto?”. La libertà di opinione non c’entra una beneamata mazza: se non è diffamazione questa io sono Babbo Natale.
- Il bello è che Saviano rivendica libertà di opinione, eppure nel video per cui è stato incriminato diceva che “è legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza migranti”. Quindi poi considerare “bastardo” un privato cittadino, poi diventato premier, ma non puoi avere idee diverse da quelle di Saviano sulla gestione dei flussi migratori. Alla faccia della libertà.
- Sto dalla parte della figlia di Aldo Moro. Questa moda delle serie tv su personaggi vivi, o su storia troppo recente per essere romanzata, dovrebbe essere fermata. La storia è una roba seria: bisogna seguirla alla lettera. Se poi la si vuole alleggerire, almeno si aspetti che le ferite dei protagonisti si siano rimarginate.
- Se è vero, si tratta di una roba clamorosa. Pare che la nazionale di calcio del Ghana si sia dimenticata le divise da gioco per il Mondiale in Qatar e rischia di rimanere senza. I servizi postali sono un tantino lenti e Amazon non può salvarli. Se giocano in mutande, sai che spettacolo
- Sulla polemica per il sottosegretario Gemmato, dirò questo. Probabilmente quel “non ci sono prove” sui vaccini gli è scivolato via nel mezzo del dibattito televisivo. Però va anche specificato che nelle stesse ore Meloni a Bali diceva senza ombra di dubbio che la vittoria sul Covid è stata possibile “grazie al lavoro dei medici, ai vaccini, alla prevenzione”. Quindi insomma: ha detto una cavolata
- Mi è piaciuto invece il discorso del premier a Bali quando ha detto, parlando a Xi Jinping affinché Speranza intendesse, che di fronte al Covid bisogna affrontare le emergenze “senza mai cedere alla facile tentazione di sacrificare la libertà dei nostri cittadini in nome della tutela della loro salute”. Dice Meloni: “Libertà e salute si tengono insieme. Perché certamente, se non si ha la salute a nulla serve la libertà. Ma di contro, cos'è la salute senza libertà?". Molto bene.
- Chiaramente Xi Jinping se ne sarà fregato, però da Guangzhou arrivano le immagini di rivolte dei cittadini contro i continui lockdown. A una certa, pure i cinesi possono ribellarsi
- Brutte notizie dall’Ucraina. Non tanto, o non solo, per i 100 missili caduti su Kiev e sulle altre città. Ma anche per altri due motivi: 1) sia Zelensky che il Cremlino sembrano di nuovo aver riallontanato le ipotesi di pace; 2) pare che alcuni missili russi siano caduti in territorio polacco, uccidendo due persone. Tecnicamente, se considerato un attacco, la Nato potrebbe attivare l’articolo 5. Speriamo di no o sarebbe guerra totale.
- Su una cosa Zelensky ha ragione: Minsk 1 e 2 non hanno funzionato. Quindi perché volere un accordo di Minsk 3? Forse, almeno, cambierei città.
- Non sto scherzando: Repubblica ha dato un titolo al “look controverso di Melania Trump” colpevole di essersi vestita con un abito bianco, forse crema, ma forse anche pesca, al matrimonio della figlia. “Il protocollo dice che indossare il bianco a un matrimonio è completamente proibito”. Capito come siamo messi?
- Pare che a Bali Meloni abbia parlato con Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, anche di migrazioni. Lui, mr Sofagate, l’ha rassicurata assicuranto che il dossier è “in cima” all’agenda europea e che “presto sarà affrontato”. Lo dicono da anni. Sono balle.
- L’ho letto da cima a fondo, perché volevo evitare di essere considerato un putiniano. Ma il dossier delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina certifica quello che dicevamo ieri di fronte all’immagine di due collaborazionisti legati al palo: la guerra fa schifo e imbastardisce pure chi ha ragione. Secondo l’Onu infatti pure gli ucraini hanno torturato i prigionieri russi, con tanto di scosse elettriche e esecuzioni sommarie. Non è un bello spettacolo, anche se è la guerra.
- Mentre il mondo è a un passo dal conflitto mondiale, in Francia si discute del fatto che le mascotte delle prossime Olimpiadi sembrano un clitoride. Vi lascio capire il livello.
- Chi segue questa rubrica sa che lo diciamo da tempo: la spina più grossa Meloni ce l’ha nel suo giardino e si chiama Francesco Ferrari. Questo simpatico esponente di Fratelli d’Italia fa il sindaco di Piombino e oggi ha confermato di aver conferito l’incarico a un avvocato per presentare ricorso al Tar del Lazio contro il rigassificatore. In sostanza abbiamo un esponente FdI che fa causa al suo presidente del consiglio, leader del suo partito. Siamo il Paese dei localismi malati.
- Meloni dovrà disinnescare questa bomba o saranno guai. Se la magistratura decidesse di accogliere il ricorso, l’indipendenza energetica per questo inverno e per il prossimo andrebbe a farsi benedire. E poi scusate: come può Meloni forzare sulle trivelle in Veneto se far finta di nulla sul rigassificatore?
- Hai capito Macron? La Francia, dopo aver protestato per l’arrivo della Ong e dopo aver tenuto i migranti della Ocean Viking in una “zona internazionale, adesso ha già deciso di espellere 44 dei 234
migranti approdati. Richieste di asilo valutate e respinte in tempi record, altro che i nostri ricorsi e controricorsi. I “naufraghi” verranno presi e rispediti al loro Paese. Fortuna che a Parigi sono quelli accoglienti…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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