Cosa nasconde la Meloni, la frana di Calenda e Inzaghi: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le inchieste sul premier Meloni, il caso dell'autonomia e Federica Pellegrini

Cosa nasconde la Meloni, la frana di Calenda e Inzaghi: quindi, oggi...

- A tutti i tifosi interisti che “Inzaghi non azzecca un cambio”, “Simone non è adatto all’Inter”, “Quell’allenatore sa solo lamentarsi”, “spiaze” eccetera eccetera, dico: beccatevi questa. Avete avuto fuoriclasse come Benitez, Ranieri, Mancini, Spalletti e Conte ma alla fine è stato lui a portarvi in finale di Champions (oltre a tre trofei). Forse un paio di scuse sarebbero gradite.

- A conferma dell’allarme fascismo infondato, scopriamo un dettaglio che a Repubblica dovrebbero stamparsi bene in mente: sapete che risultato hanno ottenuto alle elezioni comunali i due candidati dell’ultradestra un po’ fascistoidi? Niente, sono stati bocciati dagli elettori. Sintomo che gli italiani sono molto più intelligenti di quello che certi narratori ci vogliono far credere.

- Arrivano le chat private su whatsapp. Per poterle leggere ci sarà bisogno del codice di accesso o dell’impronta digitale. Traditori e adulteri, questo regalo è per voi: scatenatevi.

- Musk attacca Soros e in borsa ci rimette un bel po' di quattrini. Lui, che della libertà di parola è diventato il paladino (più o meno), risponde così: “Dico quello che voglio, se poi la conseguenza è perdere soldi va bene”. Quando nei hai tanti da buttarne via, in effetti non ti poni certi problemi. Beato lui.

- Azione perde altri pezzi. A Modena se ne vanno in 38 accusando Carletto di essere un tantino isolazionista. “Non ci sentiamo più rappresentativi di un partito che, pur essendo nato con l’obiettivo di essere forza aggregatrice libdem e riformista, ha deciso di adottare una linea isolazionista. Sentiamo di aver profuso energie, entusiasmo e impegno in un progetto che ha smarrito la sua vocazione originaria. È impossibile per noi continuare a rappresentare questo partito sul territorio”. Che Carletto non sia uno abituato a giocare in coppia è cosa nota. Che sia un tantino fumantino anche. Però qui si sente puzza di renzismo lontano un chilometro: dopo la rottura tra Renzi e Calenda, l’ex premier ha iniziato il classico lavorio di lororamento che ha portato via ad Azione già una deputata, il segretario di Firenze e una consigliera regionale. Su questo campo, purtroppo per Carletto, non c’è storia: Renzi è più bravo. E rosicchia rosicchia qui Azione rischia di venire giù con una frana.

- Leggo con interesse tutti i commenti e i dati sui presunti costi che avrebbe l’autonomia differenziata pensata da Roberto Calderoli. Pare infatti che la riforma che dà maggiori poteri alle Regioni rischierebbe di non garantire parità di performance ai territori. Però voglio dire: oggi la maggioranza dei Comuni in crisi finanziaria sta al Sud, al Sud per realizzare un’opera pubblica ci vogliono 1368 giorni contro i 778 del Nord-Est, sempre al Sud mancano i servizi mensa per i bambini e le scuole al pomeriggio, per non parlare poi della Sanità e degli ospedali. Voglio dire: abbiamo avuto 75 anni di centralismo, esattamente dov’è che avrebbe funzionato?

- Sapete qual è il problema della presunta inchiesta di Repubblica sulla Meloni? Non il fatto che scavino nel passato della sua famiglia, quello figuratevi è giusto anzi giustissimo. Il punto è che stanno cercando di traformare in torbido ciò che al momento torbido non è, il tutto senza essere ancora riusciti a scovare alcunché di succulento. A questa serie di inchieste manca la notizia, il “quid” direbbe Berlusconi. Non sta in piedi. E infatti non ne parla nessuno. Ad oggi, per concludere, una cosa abbiamo capito da questi accorati "longform" di Gedi: che cosa nasconde Giorgia Meloni? Nulla.

- Grande pezzone del Fatto per spiegarci per filo e per segno perché conviene rinnovare il Memorandum sulla Via della Seta con Pechino. Poi vai a leggere i dati e resti strabiliato: l’interscabio vale 77 miliardi di euro nel 2022, mica robbetta. Già, peccato che a crescere del 16% sia stato l’export cinese (noi paghiamo loro) mentre le esportazioni del Made in Italy sono in calo dell’11% (loro pagano noi). Questo sì che è un affarone.

- Ho letto lo spezzone di libro in cui Federica Pellegrini racconta la sua storia con Filippo Magnini e Luca Marin. Riassumo: Fede e Luca stanno insieme, poi si lasciano nel bel mezzo del mondiale e due giorni dopo lei va a letto con Filippo. Nulla di male, anzi: beata lei. Però Luca giustamente ci sta male (si erano lasciati solo 48h prima) e sbagliando esce di testa. Fede si difende affermando di essere libera di scopare con chi vuole (giusto) ma poi la butta sul vittimismo, aggiungendo che “a parti inverse starebbe stato diverso” e che se a mettere sul il patatrac fosse stato un uomo, la squadra non si sarebbe schierata contro di lui. Non è così. Anche Magnini infatti aveva una ragazza in Italia, ma al tempo non c’erano social quindi le limonate in mezzo alla pista da ballo le avrà magari scoperte qualche giorno dopo. Il punto è che l’ex fidanzato, mollato solo due giorni prima, era lì con loro e stava cercando di gareggiare un mondiale. Non dico che fare quel che Fede ha fatto non fosse legittimo, per carità. Ma non è neppure “carino” nei confronti dell’ex spiattellargli il nuovo amichetto (o amichetta) in faccia. Parliamo di buon gusto, non di liceità. Per questo buttarla sul vittimismo femminista anche no, grazie.

- Sulla possibile consegna di caccia all’Ucraina, di cui si è fatto promotore Sunak con la benedizione di alcuni Paesi dell’Est, la prima a sfilarsi è la Germania. Lo ha fatto sapere il ministro Pistorius, che nulla c’azzecca col campione paralimpico finito in galera.

"Non abbiamo caccia F16 - ha detto - e Tornado ed Eurofighters non sono adatti ad essere d'aiuto ora, specialmente per il fatto che l'addestramento ed altre cose sono troppo costose per essere d'aiuto all'Ucraina nel breve periodo”. Quindi, come sempre, alla fine tutto “dipende dalla Casa Bianca”. Di certo non sarà Berlino a spendersi per rifornire di aerei da combattimento Kiev.

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