"Danno alla cultura". Il piagnisteo di Letta su Fazio

Fazio trasformato dalla sinistra in un martire del piccolo schermo. L'ex leader del Pd si strugge per il suo addio alla Rai e accusa il governo: "Fa un danno alla tv, alla cultura e all'Italia"

"Danno alla cultura". Il piagnisteo di Letta su Fazio
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La sinistra riparte da Fabio Fazio. Dopo il suo addio alla Rai e il trasloco su Discovery, i progressisti hanno già trasformato il conduttore televisivo in un nuovo martire del piccolo schermo. A tempo record lo hanno infatti innalzato sugli altari delle loro liturgie anti-governative, addossando a Giorgia Meloni le responsabilità del suo trasbordo. Il cambio di casacca del presentatore ligure - hanno detto - è un "danno per il Paese" e per l'azienda di Viale Mazzini. Come se il futuro degli italiani e dell'antenna pubblica dipendesse unicamente dalla collocazione tv del popolare personaggio.

Letta si strugge per Fazio

Il coro indignatissimo sollevatosi da sinistra è stato poi arricchito dalla voce acuta e sconsolata di Enrico Letta. Su Twitter l'ex segretario Pd ha infatti accolto la notizia faziesca con particolare struggimento. "Che tempo che fa di Fazio è stato uno dei migliori prodotti culturali della tv italiana", ha scritto l'ex premier, incoronando il presentatore e il suo show con attributi oltremodo positivi. Qualcuno legittimamente potrebbe obiettare che la cultura è ben altro e che il programma in questione è (stato) solo un longevo esempio di infotainment consolidatosi nel tempo. Inutile però discutere di televisione con i progressisti, in questo momento affranti per l'addio di Fazio al servizio pubblico. Inutile far presente loro che, per ritrovare l'amato conduttore, dovranno solo cambiare canale.

L'attacco al governo e la retorica dell'epurazione

Sempre in riferimento a Fazio e al suo programma, Enrico Letta ha anche riservato un attacco alla maggioranza di governo. "La destra al potere sceglie di privarsene e fa un danno alla tv, alla cultura e all'Italia", ha scritto. Ormai un disco rotto: e ti pareva che, anche in questo caso, non ci fosse la solita recriminazione anti-Meloni. Il fatto che Matteo Salvini abbia ironizzato - con una buona dose di provocazione - sul trasloco di Fazio e Littizzetto non ha fatto altro che alimentare le ire dei dem. E poi, puntuale, è arrivata anche la parolina che ci aspettavamo nella circostanza da parte degli indignados: "epurazione".

A pronunciarla è stato Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi.

"Con i nuovi vertici Rai, il non rinnovo del contratto a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto è l'evidente avvio di una epurazione", ha affermato, parlando poi "ferita al servizio pubblico e al Paese". Un tantino esagerato. Giusto un po'.

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