Disforia, caso Careggi farmaci senza psicologo

L’ospedale di Firenze non avrebbe seguito le regole stabilite a livello nazionale per la transizione di genere

Disforia, caso Careggi farmaci senza psicologo
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Non ci sono ancora i risultati ufficiali, ma filtrano indiscrezioni poco incoraggianti sugli esiti dell'ispezione disposta dal ministero della Salute al reparto del Careggi di Firenze che tratta la disforia di genere nei minori. A quanto pare, non sempre supportati con la psicoterapia richiesta in questo tipo di casi. Si tratta di giovanissimi che non si riconoscono nel proprio corpo e nel proprio sesso e che fin da molto piccoli possono intraprendere la lunga strada verso cosiddetta transizione sessuale. Il Careggi è uno dei centri di riferimento in Italia dove viene somministrata la triptorelina, un bloccante della pubertà che ferma lo sviluppo nei bambini tra i 10 e i 12 anni.

L'Ansa ha riferito che dai primi risultati trapelati dall'audit che si è svolto il 24 e 25 gennaio nel reparto, emergerebbe che non in tutti i casi di disforia di genere pediatrici trattati al Careggi sarebbe stato effettuato il percorso preliminare indicato di psicoterapia prima della somministrazione di triptorelina. Il farmaco nel 2019 è stato autorizzato dall'Aifa off label, cioè al di fuori delle indicazioni terapeutiche per cui è stato concepito. Alla base della decisione, la convinzione che bloccare lo sviluppo puberale darebbe più tempo agli adolescenti per maturare consapevolezza del loro genere, senza che i cambiamenti fisici della crescita aumentino i loro disagi psichici. E diminuirebbe il rischio suicidario. L'Aifa però raccomandava anche, oltre che estrema prudenza, un'adeguata psicoterapia e un'equipe multidisciplinare ad assistere i «pazientini» prima di avviarli al percorso.

Il Careggi era al centro di due interrogazioni, una parlamentare del senatore Gasparri, Fi, e una del consigliere azzurro della Toscana, Marco Stella. Il sospetto era quello di un approccio «confermativo» alla disforia di genere molto rapido, così come la scelta di avviare i bambini con questa diagnosi a trattamento farmacologico. Il ministero della Salute ha ritenuto di dover far partire un'ispezione dopo le risposte ricevute dall'azienda ospedaliera.

Il Careggi si occupa non solo della triptorelina, ma anche della somministrazione degli ormoni cross gender dai 16 anni in poi. Si tratta ora di attendere gli esiti ufficiali delle ispezioni sulle cartelle cliniche.

Nel frattempo il ministero della Salute a dicembre aveva chiesto al Comitato di bioetica di esprimersi nuovamente sull'uso del farmaco, di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine.
Al Careggi nel 2023 su 150 accessi a reparto, 26 bambini sono stati trattati con triptorelina. Il ministero ha chiesto i dati anche alle altre Regioni, ma ha risposto solo la Sicilia: nove bimbi trattati nel 2023.

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