- Complimenti a Meloni: anche questo 25 aprile ce lo siamo tolti dalle scatole senza tutto sommato grosse polemiche. Con meno interviste di La Russa, forse non ci saremmo neppure accorti di aver festeggiato la Liberazione.
- Video spettacolare in rete: qualcuno è andato a chiedere in giro agli italiani in piazza oggi cosa si festeggia il 25 aprile e le risposte fornite sono da sganasciare dal ridere. Si va da “liberazione dalla Repubblica” a “liberazione dagli ebrei”, passando per imbarazzati silenzi e “io non ho finito la quinta superiore”. E poi vi chiedete, cara Schlein, per quale motivo la gente non vi viene dietro?
- Solo per dirvi che in occasione di una visita di Macron in una città nel dipartimento Loir-et-Cherfrancese, la prefettura ha vietato l’uso di amplificatori portatili, che altrimenti avrebbero potuto essere usati per contestare sua maestà Emmanuel. L’avesse fatto una prefettura al tempo della Meloni, avremmo già ai caschi blu antifascisti mobilitati ovunque. Capite quanto siete patetici?
- Nella puntata di ieri, Nicola Porro ha giustamente fatto notare a un animalista, strenuo difensore dell’orso Jj4, che per tutta la trasmissione ha difeso la bestia senza mai dedicare neppure una sola parola al povero Andrea Papi morto trucidato dall’orso. Amano gli animali, ma se ne fregano dell’uomo. Sintomo della degenerazione di questa nostra società.
- Questa è meravigliosa. Pare che ad Alwar, nello Stato settentrionale del Rajasthan, in India, un pensionato indiano di 82 anni, Shivdayal Sharma, sia morto per colpa di una mucca volante. Mentre faceva pipì sui binari della ferrovia (ma perché uno deve fare pipì sui binari del treno?), è stato colpito da una mucca che atterrava dopo un volo di 30 metri causato da un impatto con un treno poco distante. Quindi: un treno centra un bovino, il che mi pare già insolito; la vacca decolla, il che è ancora più strambo; e infine atterra su questo povero cristo col pistolo in mano intento a far pipì. Poi ditemi che non esiste la sfiga.
- Mattarella fa il suo discorso sulla Resistenza, va contro La Russa e la sua idea che la Costituzione non sia “antifascista”, ma tutto sommato cosa avrebbe dovuto fare? Mattarella è pur sempre del Pd, sulla retorica antifascista è nato e cresciuto. Ci sta. Nessuno mette in dubbio che la Repubblica sia antitetica al fascismo, più che antifascista. Quindi non mi sorprende che il Presidente ricordi come la vittoria degli alleati e della Resistenza sia significata la fine della dittatura. Mi aspetterei che però il tutto venisse contestualizzato: la resistenza è finita nel 1945, non essendoci più alcun pericolo fascista (come dice giustamente Luciano Violante). Se consegnassimo questo alla Storia, senza usare la retorica della resistenza al fascio a scopi politici prima contro Berlusconi e ora contro Meloni, potremmo tutti goderci questa giornata in santa pace. Senza più inutili polemiche.
- Joe Biden si candida di nuovo alla guida degli Stati Uniti d’America, sfidando tutti quelli che lo considerano un tantino troppo anziano per guidare la prima potenza mondiale. Probabilmente si rinnova la sfida con Trump e chissà stavolta come andrà a finire. Intanto chiediamoci: delle tante promesse di Joe ai tempi delle ultime elezioni, cosa è rimasto? Poco o nulla. E non parlatemi del fatto che “ha dovuto affrontare la più grande crisi” eccetera eccetera perché Trump ha governato in pieno Covid.
- La lettera della Meloni al Corriere è perfetta, devo dire. Lo ha detto e ridetto: i partiti di destra in Parlamento ormai da tempo hanno dichiarato la loro “incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo”. Gli italiani lo hanno capito, altrimenti non l’avrebbero mandata al governo (a meno che non pensiate che ci siano milioni di fascistoni in Italia). Solo la sinistra è rimasta legata all’idea di “fascisti carogne tornate nelle fogne”. L’anomalia del nostro sistema politico è mediatico non sono le radici culturali di FdI, ma il fatto che ancora oggi la sinistra continui a chiedere ripetutamente alla destra una abiura già fatta e rifatta. Il vulnus, come dice Meloni, è “usare la categoria del fascismo (e dell’antifascismo) come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico”.
- Ps: non sono così certo che gli ex comunisti abbiano compiutamente condannato l’ideologia comunista ancora oggi pienamente operativa nel mondo.
- Bene ha fatto Meloni a ricordare anche la “spirale di odio” che seguì alla liberazione, dove i “buoni” trucidarono i “cattivi” con “esecuzioni sommarie”.
- La democrazia, per essere compitamente tale, deve includere anche chi aveva combattuto tra gli sconfitti e chi aveva avuto verso il fascismo un “atteggiamento passivo”.
La destra italiana, dal MSI in poi, ha avuto il merito di traghettare queste persone verso la repubblica democratica. Un percorso difficile, complicato, duro, con problemi, ma realizzato a pieno. Quindi basta richiedere ogni volta questa inutile patente “antifascista”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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