"Firenze meretrice". Bufera su Hollberg, Sangiuliano valuta provvedimenti

"Firenze è diventata una meretrice" a causa dei troppi turisti. La Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell'Accademia fa infuriare tutti, da Sangiuliano a Renzi. Poi le scuse

"Firenze meretrice". Bufera su Hollberg, Sangiuliano valuta provvedimenti
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"Firenze è diventata una meretrice" a causa dei troppi turisti. Obiettivamente, l'ha sparata grossa. E infatti Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell'Accademia, il museo che custodisce il David di Michelangelo, ha fatto infuriare tutti. In primis, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nel corso di un'odierna conferenza stampa sui dati turistici dell'anno appena trascorso, la storica di origini tedesche ha utilizzato un'espressione particolarmente forte nei confronti della città toscana apprezzata in tutto il mondo. Parlando di turismo, Hollberg ha osservato: "Una volta che la città è diventata meretrice, sarà difficile farla tornare vergine. Se non si mette adesso un freno assoluto, non vedo più speranza".

Il riferimento era all'alto numero di visitatori presenti a Firenze, accolto però dalla storica tedesca con preoccupazione, al punto da ricorrere a quel paragone azzardatissimo. A stretto giro, le affermazioni di Cecilie Hollberg sono state stignatizzate dal ministro Sangiuliano. "Reputo gravi e offensive la parole della direttrice della Galleria dell'Accademia", ha comunicato l'esponente di governo in una nota, precisando: "Firenze è una meravigliosa città che rappresenta una parte rilevante della nostra identità e storia nazionale. Offenderla significa colpire tutta l'Italia e i nostri sentimenti".

E ancora, entrando nel merito della questione, il ministro ha osservato: "La direttrice Hollberg, nominata dal mio predecessore, rappresenta lo Stato e il patrimonio italiano e non può adoperare questo linguaggio. Valuterò, alla luce della normativa vigente, tutte le iniziative del caso". A criticare le esternazioni della storica tedesca era stato anche l'ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. "Definire Firenze una meretrice è inaccettabile. La Hollberg deve scusarsi o dimettersi", aveva tuonato il leader di Italia Viva. Altrettanto severa la reazione dell'attuale sindaco, Dario Nardella: "Definire Firenze una meretrice credo sia un'offesa di una gravità inaudita verso tutti i fiorentini. Firenze dà lavoro a migliaia di persone, anche alla direttrice Hollberg. Credo ci voglia rispetto per la storia della nostra città e la nostra comunità. Ha fatto bene la vicesindaca Bettini a rispondere".

La vice sindaco e assessore alla cultura, Alessia Bettini, aveva allo stesso modo esternato sdegno per le parole "semplicemente deliranti" emerse dalla conferenza stampa odierna. "Definire Firenze una prostituta è l'offesa più grave mai sentita da una persona, che peraltro ricopre un ruolo istituzionale così rilevante. Per la direttrice del Museo dunque i fiorentini sarebbero figli di una meretrice e i turisti clienti di una meretrice? Hollberg offende la storia di Firenze, dove ha lavorato, offende il lavoro di migliaia di persone e soprattutto offende i fiorentini, proprio lei che da non fiorentina a Firenze deve moltissimo. Mi auguro che torni indietro sui suoi passi e chieda scusa per un'accusa così infamante", aveva commentato Bettini

Finita così al centro di una vera e propria bufera, Hollberg ha diffuso un comunicato di scuse. "Mi dispiace aver usato le parole sbagliate, lungi da me offendere qualcuno tantomeno i fiorentini che come me vivono quotidianamente questa città. Una città che amo, che ha ricambiato tutto il mio affetto e che ormai è la mia casa. Quello che intendevo dire è che Firenze deve essere testimone per tutta Italia di un turismo sempre più consapevole, non mordi e fuggi", ha precisato la storica. Anche se in realtà pure il turismo più fugace si potrebbe considerare una risorsa, benché meritevole di un'adeguata e particolare gestione.

"Noi con la Galleria dell'Accademia di Firenze abbiamo cercato di concentrare tutte le nostre energie, come raccontato anche stamani in conferenza stampa nel far sì che il museo diventasse di tutti e

valorizzasse ogni sua parte straordinaria, non fermandosi alla visita solo per ammirare il David ma tutti i suoi capolavori", ha concluso Hollberg, correggendo il tiro rispetto a un'uscita che definire infelice è un'eufemismo.

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