"Ho detto no a quattro ragazze"

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Gentilissima dottoressa Braghieri, leggo che ultimamente molti lettori (esclusivamente di genere maschile!) lamentano di aver ricevuto il famigerato «due di picche» con la motivazione «ti vedo come un amico». Mi sono quindi deciso a vincere la mia ritrosia e a dire la mia. Innanzitutto premetto un paio di cose: sono felicemente single e non sono mai stato il tipo di ragazzo che si può definire un adone. A me in passato sono capitati quattro episodi diametralmente opposti. Sono stato io a dire «ti vedo come un’amica». Forse perché ho un modo di pormi raffinato e un buon eloquio, qualche ragazza in passato ha fatto qualche pensierino su di me e si è decisa a fare il primo passo. Ovviamente avrei pure potuto accettare (per la gioia di molti lettori che in questa stessa rubrica hanno dimostrato di essere adepti della filosofia «ogni lasciata è persa»). In quel caso forse, quelle stesse ragazze, ora le avrebbero scritto per dichiararsi «sedotte e abbandonate». Poiché non sentivo per loro particolare attrazione di natura sessuale, preferivo offrire loro il sentimento altrettanto prezioso dell’amicizia e in tutti i quattro casi non si sono mai accontentate di tale sentimento e, usando un neologismo degli adolescenti, mi hanno «ghostato». Ma lo feci soprattutto perché ci tenevo alla loro amicizia! E ammetto malinconicamente di aver provato una delusione altrettanto forte per tale loro dimostrazione di superficialità! Concludo questa mia lunga confessione condividendo un’amara constatazione che già altri lettori hanno fatto prima di me: ma perché l’amicizia tra persone di sesso diverso è sottovalutata?
Cordialmente
V.

Caro V., non so più come spiegare che NESSUNO, e mi arrogo il diritto di parlare anche a nome dei lettori che hanno inviato le mail, considera l’amicizia un sentimento inferiore. Ma l’amore è amore e l’amicizia è amicizia. Non si può pretendere che le persone passino da un sentimento all’altro come se nulla fosse.

Sono rari i casi in cui un individuo innamorato accetta di diventare amico dell’oggetto del suo amore, di «switchare» da un sentire a un altro e francamente, lo trovo comprensibile. L’amicizia sarà anche un sentimento sublime ma, fino prova contraria, è priva di un paio di cose che l’amore contempla. Due esempi tra tutti? L’attrazione e il sesso.

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