Video choc: vigili massacrati di botte, Schlein confusa e Grillo: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il video choc da Milano, la manifestazione del M5S e la riforma della giustizia

Video choc: vigili massacrati di botte, Schlein confusa e Grillo: quindi, oggi...
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- "Fate le brigate di cittadinanza. Mettetevi il passamontagna e andate di notte a fare i lavoretti. Mettete a posto i marciapiedi...". Lo ha detto Beppe Grillo, parlando del reddito universale. Scusa, Beppe: ma non è l'esatto opposto del reddito di cittadinanza approvato dal M5S? Cioè: se ai tanti che ricevono l'assegno facessimo fare almeno lavori di pubblica utilità, tipo tappare le buche e pulire le spiagge, scommetti che ci sarebbe una rivolta? Ci fu quando qualcuno propose l'idea per i migranti ospitati nei centri di accoglienza, quindi...

- Elly Schlein mi pare in confusione. Mi immagino ieri sera la scena: "Vado o non vado, vado o non vado?". Prima ha fatto trapelare che alla manifestazione 5S non sarebbe andata, avrebbe solo mandato una delegazione di dem filopiddini. Poi stamattina ci ha ripensato e si è "affacciata", dando l'idea di un Pd in ginocchio da Conte per pregare di allearsi. Giuseppi ha ringraziato, ha aperto uno spiraglio ma solo per galanteria: sa di avere il coltello dalla parte del manico. Il M5S può fare l'opposizione vera: urlare contro le armi, chiedere il reddito minimo, disertare i funerali di Berlusconi. Elly Schlein invece no: vorrebbe, ma non può altrimenti perde per strada metà del suo partito moderato e riformista. Sintesi: Elly non ci ha fatto una bella figura. È apparsa indecisa e a rimorchio dei pentastellati.

- Che poi, cara Elly: sei sicura che basti il "salario minimo" per tenere insieme una coalizione? Ricordati di Prodi: mise insieme una armata brancaleone, unita dall'odio per il berlusconismo, e durò da Natale a Santo Stefano. Mettere insieme questo Pd e M5S con i Verdi e Calenda basandosi solo sul salario minimo, realizzerebbe un governo debole. Una volta approvato il salario per legge, che fai? Mandi oppure no le armi a Kiev?

- In Ecuador una signora muore, viene dichiarata deceduta, le preparano il funerale e nel bel mezzo della funzione si risveglia. "Resuscita", diciamo. Poi però la portano in ospedale, va in terapia intensiva e muore di nuovo. Stavolta per davvero. Spero abbia almeno avuto il tempo di spiegare cosa ha provato in quegli istanti.

- Non ne parla nessuno ed è uno scandalo. Avete presente Milano, quella città in cui quattro vigili sono stati crocifissi per aver immobilizzato e preso a manganellate un trans nel tentativo di fermarlo? Bene. In un quartiere vicino oggi altri ghisa sono stati chiamati di nuovo per una lite. Anziché tirare fuori i manganelli, hanno provato a dividere le persone con il proprio corpo. Risultato: uno dei vigili si è preso un cazzotto in faccia che lo ha steso, costringendolo a 7 giorni di prognosi (qui il video). La notizia meriterebbe le prime pagine dei giornali online, proprio come la notizia sorella sul transessuale. Ma tutti tacciono. Perché?

- Pagine e pagine di Repubblica sulla riforma della giustizia. E poi vi chiedete perché non si vende più neppure una copia.

- Ed eccoci al punto, direi alla confessione. Vista la limitazione alla pubblicazione delle intercettazioni, secondo cui si potrà procedere solo per quelle riprodotte nella motivazione di un provvedimento o usate in dibattimento, i giornalisti confessano: in questo modo, scrive Rep, si colpisce l'attività "su quello che spesso emerge da indagini giudiziarie e che va ben oltre i singoli reati". Traduco: fino a ieri un magistrato indagava Tizio per abuso di ufficio. Lo intercettava e infilava nel fascicolo tutte le trascrizioni, pure quando parla di Caio e Sempronio che non c'entrano un piffero. Nelle sue telefonate magari millanta delle cose o racconta fatti privati, che però vengono captati e spiattellati al pubblico ludibrio. E questo in fase di indagine, cioè quando Tizio è in teoria ancora presunto innocente. I giornali però pubblicano, sputtanano, e se alla fine il soggetto viene assolto anni dopo chi se ne frega. Il danno è fatto. E lo chiamano giornalismo.

- Il dovere di informare i cittadini non passa dal diritto dei magistrati di passare le carte, da loro raccolte e frutto di una tesi accusatoria, che poi i cronisti ricopiano. Non ci vedo un grande lavoro d'inchiesta dietro.

- Seriamente La Stampa arriva sin qui? Mette a confronto i funerali pubblici di Berlusconi, ex premier, leader di partito, presidente di una squadra di calcio e imprenditore, con le esequie di Flavia Franzoni, moglie di un politico non più sulla scena pubblica da tempo. E lo fa per sottolineare la differenza tra lo sfarzo dei funerali di Stato per Berlusconi e la "interiorità" (sic!) di un funerale privato.

Sono due eventi che non andrebbero avvicinati manco per sbaglio, perché c'azzeccano come il cavolo a merenda.

- Mi fa un un po' impressione quando gli analisi militari parlano dell'offensiva ucraina e definiscono le perdite di soldati "significative ma non critiche". Come fossero carne da cannone.

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