L'incidente avvenuto stamani all'aeroporto di Fiumicino ha riportato prepotentemente l'attenzione sugli annosi problemi manifestati fin dal momento del suo debutto dal Boeing 787 Dreamliner, il modello della compagnia cinese Hainan Airlines che è stato costretto a fare marcia indietro dopo il decollo dal terminal romano per via delle fiammate prodotte da uno dei suoi motori.
Le cause del guasto che ha costretto il pilota a rientrare sono tuttora sconosciute: per il momento l'ipotesi più probabile è quella del "birdstrike", e se così fosse vorrebbe dire che il malfunzionamento sarebbe stato causato dall'impatto del reattore con alcuni uccelli. Come detto, tuttavia, si tratta solo di supposizioni, e l'unica cosa certa è che tutta la "vita" di questo modello prodotto da Boeing è stata costellata di problemi di vario genere.
La produzione del 787 Dreamliner, bimotore turboventola a fusoliera larga usato come aereo di linea per voli a medio e lungo raggio, affonda le radici nel 2004, e il modello fu presentato per la prima volta durante una cerimonia di roll out l'8 luglio del 2007. Inizialmente, nelle intenzioni di Boeing, il mezzo sarebbe dovuto entrare in servizio nel maggio del 2008, ma a causa di una serie di ritardi il volo inaugurale avvenne solo il 15 dicembre del 2009. Fu necessario attendere altri due anni per il completamento dei test di volo, per cui il Dreamliner entrò in servizo il 26 ottobre 2011 con la compagnia aerea All Nippon Airways. Nel 2013 debuttò invece il 787-9, la variante allungata di 6,31 m che è rimasta vittima dell'incidente di Fiumicino.
Quello che fu definito come "aereo da sogno", all'avanguardia per i consumi ridotti e la silenziosità in cabina, evidenziò dei problemi nel 2013, anno in cui iniziarono a verificarsi incendi a bordo a causa di un eccessivo surriscaldamento delle batterie agli ioni di litio. La Federal Aviation Administration (FAA) decise quindi di bloccare a terra tutti i Dreamliner, e così fecero anche altre autorita dell'aviazione civile di tutto il mondo. Una volta risolti i problemi e superati i test, il modello potè riprendere servizio nel mese di aprile del 2013.
Un nuovo problema emerse nel 2022, quando la FAA negò all'industria aeronautica la possibilità di procedere con l'autocertificazione di conformità dei Dreamliner a seguito della scoperta che un subappaltatore italiano, un'azienda di Brindisi, aveva utilizzato non "lega di titanio" bensì "titanio di grado 2", un materiale "dalle proprietà meccaniche e di resistenza strutturale largamente inferiori".
Le traversie più recenti nello scorso mese di giugno, quando la Boeing fu costretta a dare il via a una campagna di ispezione straordinaria su modelli ancora in attesa di consegna a causa dell'installazione errata di alcuni elementi di fissaggio. Prima di dare il via libera, particolarmente atteso da numerose compagnie aeree, l'azienda intervenì per eliminare il difetto, garantendo comunque che"non vi erano rischi immediati".
Nonostante tutte le sue vicissitudini, il Dreamliner resta un modello innovativo, grazie alla forma particolare dell'ala che consente di decollare e atterrare anche in piste mediamente più corte.
Si tratta inoltre del primo velivolo di serie dotato di fusoliera assemblata grazie a sezioni a botte di materiale composito anziché di tradizionali pannelli di alluminio. Il subappalto all'estero per quanto concerne la produzione del modello, è di certo stata una delle cause di queste traversie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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