"L'ha detto Elena Cecchettin". E i vandali imbrattano la scalinata di piazza di Spagna

Il collettivo "Bruciamo tutto", nato dopo la morte di Giulia Cecchettin ha vandalizzato brutalmente la scalinata di Trinità dei Monti: "Elena Cecchettin ha detto: per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto"

"L'ha detto Elena Cecchettin". E i vandali imbrattano la scalinata di piazza di Spagna
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Alla fine, i vandali sono riusciti nel loro intento. Questa mattina un gruppo di attivisti del collettivo "Bruciamo tutto", nato dopo l'assassinio di Giulia Cecchettin, su ispirazione delle parole della sorella Elena, ha imbrattato con litri e litri di vernice rossa la scalinata di piazza di Spagna. Un fiume di liquido ha iniziato a scendere dalla scalinata monumentale settecentesca di Trinità dei Monti. Realizzata in travertino per unire la chiesa della Santissima Trinità e la sottostante piazza di Spagna, è uno dei simboli di Roma e dell'Italia più amati e fotografati nel mondo e con l'azione di questa mattina potrebbero essere stati arrecati danni inestimabili.

Tutto è iniziato con un urlo, improvviso, da parte di una ragazza. Pochi secondo dopo, alcuni "complici" hanno iniziato a sversare la vernice tra i presenti turisti e residenti, che esprimevano tutto il loro disappunto. Le pattuglie della polizia sono arrivate in pochi minuti, ma ormai il liquido rosso copriva già parte della scalinata. Dal collettivo la definiscono "un'azione di disobbedienza civile". Nel manifesto di rivendicazione, oltre a raccontare il modo in cui si è svolta l'azione, rivelando che è stata compiuta da un totale di quattro persone. "Mentre il colore cola giù per le scale, gli attivisti ci si sporcano le mani e spargono le impronte sui lati della scalinata", si legge nel manifesto. Ovviamente, ci sono tutti i video a documentare l'azione con la speranza, forse, di ricevere consenso per l'azione in questo modo.

Ma il sentimento della gente, davanti al vandalismo dei monumenti, è sempre più ostile. "Quaranta persone socializzate come donne sono state uccise dopo Giulia Cecchettin, ma ce ne sono molte di più che ogni giorno subiscono violenza e abusi a causa del loro genere", ha detto una persona sulle scalinate, identificata come "Anna". "Questo è il loro sangue: una strage che la società si rifiuta di vedere, che resta sempre nascosta e accettata, come fosse normale morire per mano del proprio marito, partner, figlio", prosegue. E ancora, menzionando proprio Elena Cecchettin, un'attivista ha aggiunto: "Ha detto: per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto. Siamo qua per questo: siamo Bruciamo Tutto. Siamo qua per urlare il nostro dolore e rendere visibile il problema".

Immancabile, poi, l'attacco all'esecutivo: "Il nostro governo non agisce davanti a queste tragedie. Chiamiamo, quindi, tutte le realtà transfemministe e queer il 6 luglio per creare una coalizione e chiedere insieme al governo un reddito di liberazione per le persone che subiscono violenza di genere". Tutti gli attivisti sono stati portati via dalla polizia e verranno denunciati.

Proprio ieri gli agenti hanno fermato sette attivisti di Ultima generazione, anche loro "armati" con taniche da 20 litri di vernice, prima che compissero un'azione proprio in piazza di Spagna. Non è chiaro se i due collettivi fossero coordinati e se quanto accaduto oggi sia, in qualche modo, legato.

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