Ci può essere un limite al numero di animali, cani e/o gatti, che possiamo tenere in casa, anche con un giardino? Stando a una recente sentenza della Corte di Cassazione pare proprio di sì. I giudici possono di fatto limitare il possesso di animali.
Il caso in esame
La Seconda sezione della Cassazione è tornata su un caso che ha visto come protagonisti sette inquilini di un condominio. Questi avevano mosso battaglia legale contro una donna, residente in un'abitazione vicina, proprietaria di un numero considerevole di gatti e di cani. Tutti tenuti nel suo appartamento e in cortile. Rumori, latrati notturni, cattivo odore, permanenza continua degli animali nel giardino antistante il palazzo.
La Corte di appello aveva deliberato intimando alla donna di mantenere all'interno della sua proprietà non più di sei cani e condannandola a risarcire il danno causato ai vicini, con tanto di bonifica del giardino.
La donna, però, ha fatto ricorso, anche perché l'articolo 1138 del Codice civile afferma che le leggi che regolano i rapporti condominiali non possono vietare il possesso di animali da compagnia. La Cassazione, tuttavia, ha confermato la sentenza.
L'ordinanza 1823/2023
Con la recente ordinanza 1823/2023, depositata lo scorso 20 gennaio 2023, la seconda sezione della Cassazione ha confermato la delibera della Corte d'Appello, ribadendo il limite di cani e gatti da tenere in abitazione.
"Il ricovero di un numero elevato di esemplari di animali genera un'immissione che non è generata da un uso ordinario per civile abitazione, bensì è un'attività di custodia e cura degli animali di competenza del Tribunale e non del Giudice di pace", afferma la Suprema corte, come riportato da Il Sole 24 Ore.
Nel caso preso in esame, si può chiaramente parlare di danno agli inquilini, che hanno visto ledere il loro diritto allo svolgimento della vita personale e familiare nell'abitazione e alla libera esplicazione delle singole abitudini di vita.
Deve essere previsto, in sostanza, un numero limite di animali che possono essere detenuti a seconda della dimensione della casa e del giardino. In caso di superamento di quel numero, si parla di ricovero per animali, in sostanza, un canile.
Spetta dunque al giudice, proseguono gli ermellini, accertare il superamento di sopracitato limite e applicare quelle misure volte a riportare la situazione nell'ambito della normalità. Fra queste misure, c'è appunto anche quella di limitare il numero di animali.
Il giudice può agire anche nel caso in cui non vi siano prove di disagio. La Commissione europea tutela, infatti, i diritti umani e, nello specifico, dei condomini.
La condanna
Oltre alla
limitazione del numero di animali, la donna è stata condannata a risarcire i "danni alla salute e morali" sofferti dai vicini. Si parla di 2mila euro a persona, per un totale di 14mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.