L'ultima cena dei condannati a morte è un macabro rituale che fortunatamente in Italia non esiste più da molto tempo, da quando con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana il 1° gennaio 1948 la pena capitale viene finalmente e definitivamente abolita.
Purtroppo non è così per molte, troppe altre nazioni nel mondo dove ogni anno vengono giustiziati molti detenuti, spesso dopo moltissimi anni di detenzione nel "braccio della morte".
Tra questi si contano alcuni membri degli Stati Uniti d'America, come l'Alabama, che recentemente ha suscitato molto clamore per aver addirittura introdotto una nuova modalità d'esecuzione mediante asfissia da azoto.
Prima dell'atto finale viene però concesso ai condannati una sorta di ultimo desiderio gastronomico, per il pasto serale antecedente l'esecuzione possono ordinare i cibi e le pietanze che desiderano, che siano aragoste, bistecche, ostriche o caviale. Le cucine dei penitenziari ( quasi tutte almeno) non badano a spese per accontentare le richieste dei morituri.
Un'usanza a metà tra il pietoso e il grottesco su cui , a mio avviso, dovrebbe calare un velo di rispettosa riservatezza. Purtroppo, in questa era di social incontrollati e incontrollabili, la curiosità forse un poco morbosa di sapere cosa hanno ordinato per cena assassini e criminali prima di morire è divenuta un ennesimo strumento per ottenere migliaia di like e follower su Instagram e TikTok.
Il giovane foodblogger americano Joshua Slavin ha avuto infatti la "brillante " idea di recuperare e ricostruire i menù delle ultime cene di alcuni dei giustiziati più famosi della storia carceraria degli USA, per cucinarne i piatti in video, assaggiarli e persino recensirli, arrivando a commentare e giudicare le scelte e i gusti di uomini destinati ad impiccagione e sedia elettrica.
Slavin ha messo in rete il video in cui ha cucinato e assaggiato uno squisito filetto alla crema di funghi come quello scelto da Alton Coleman, autore di 8 omicidi e condannato a morte nel 2002, e la bistecca e le uova mangiate dal tristemente famoso serial killer Tedd Bundy. Sono per citarne un paio.
Questi filmati hanno ottenuto moltissime visualizzazioni, riconfermando il fascino oscuro che la cronaca nera riesce ad esercitare sul pubblico, in tutti i suoi aspetti, anche quello gastronomico.
Sicuramente questa trovata ha procurato un bel pò di notorietà al suo ideatore.
Mi auguro però che un giorno ciò possa portarlo a riflettere come quelle ricette siano il capitolo conclusivo di storie colme di orrore e dolore che non possono essere recensiti come i piatti ordinati in un qualsiasi ristorante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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