I dazi di Trump costringono gli americani a mangiare sempre peggio

I dazi sulle eccellenze italiane alimentano il famigerato "Italian Sounding" oltre a danneggiare le nostre esportazioni

I dazi di Trump costringono gli americani a mangiare sempre peggio


La brusca imposizione dei dazi americani da parte dell'amministrazione Trump sta già cominciando a produrre i propri effetti nefasti sulle eccellenze agroalimentari italiane, influendo sia sull'economia che sulla cultura enogastronomica legata al Made in Italy.

Uno degli aspetti più inquietanti di questa situazione è sicuramente il crescente fenomeno dell'"Italian Sounding" ovvero all'imitazione di prodotti italiani autentici mediante l'uso di nomi, immagini e packaging che evocano il Bel Paese ma che spesso non rispettano neppure lontanamente i criteri di qualità e tradizione propri delle vere eccellenze italiane.

I dazi, alcuni dei quali hanno raggiunto livelli del 25%, sono stati applicati a prodotti simbolo come il Parmigiano Reggiano, il Pecorino Romano, la mozzarella, l'olio extravergine d'oliva e i vini italiani. Questi beni, che rappresentano il fiore all'occhiello della nostra produzione agroalimentare, hanno visto un esponenziale incremento dei prezzi finali sul mercato statunitense, rendendoli meno accessibili ai consumatori e riducendo la competitività delle imprese italiane.

Le esportazioni verso gli Stati Uniti, che costituiscono una fetta importante del commercio italiano, rischiano un calo significativo, con una perdita stimata in svariati miliardi di euro. Questo porterà a conseguenze economiche rilevanti, soprattutto per le piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte del tessuto produttivo italiano nel settore agroalimentare.

Oltretutto tale situazione ha dato ulteriore slancio proprio al succitato Italian Sounding, un fenomeno che era già pericolosamente diffuso prima dell'introduzione dei dazi e che ora sta trovando ambiente fertile per prosperare. Negli Stati Uniti, infatti, è comune trovare prodotti con nomi italiani, come "Parmesan" o "Mozzarella", che vengono spacciati per originali, ma che in realtà sono prodotti in loco e non c'entrano assolutamente nulla con l'Italia. L'Italian Sounding ha un valore economico globale stimato in oltre 100 miliardi di euro e rappresenta una delle principali minacce per il Made in Italy, poiché sottrae quote di mercato ai produttori italiani autentici e crea confusione tra i consumatori.

Le imitazioni, a volte davvero goffe ma sempre insidiose, oltre a danneggiare l'economia, hanno un impatto significativo sulla percezione culturale e sociale del Made in Italy. I prodotti agroalimentari italiani non sono solo beni di consumo, ma incarnano storia, tradizione, artigianalità e legame con il territorio.

Non solo. I prodotti italiani rispettano regole e protocolli severissimi per garantire la massima qualità e sicurezza per il consumatore, cosa che invece non è assicurata dalle imitazioni.

La loro riduzione sul mercato internazionale priva i consumatori di un'esperienza autentica e contribuisce alla diffusione di una visione distorta della qualità, del gusto e dell'unicità del prodotto italiano. L'Italian Sounding, sfruttando nomi e immagini evocative, mina l'identità culturale del Made in Italy, riducendo il valore simbolico e la reputazione dei prodotti italiani e dell'Italia stessa.

Non sono rari purtroppo i casi in cui per rimarcare l'italianità (fasulla) di certi prodotti si arriva vergognosamente ad offendere il nostro Paese, usando termini come "Pasta Mafiosa" e altre stupidaggini simili. Per affrontare questa situazione, è necessario un approccio strategico che coinvolga istituzioni, aziende e consumatori.

Le istituzioni italiane ed europee devono intensificare le negoziazioni con gli Stati Uniti per riportarli alla ragione e per ridurre questi dazi così dannosi per le nostre eccellenze. È fondamentale quindi investire in campagne di sensibilizzazione che informino i consumatori americani sull'importanza di acquistare prodotti autentici e sulle differenze tra i beni italiani e le imitazioni. Qualsiasi americano che assaggi il Parmigiano Reggiano non potrà mai più tornare ad accontentarsi del Parmesan.

Le aziende italiane, dal canto loro, possono diversificare i loro mercati di esportazione, puntando su paesi emergenti o rafforzando la presenza in mercati consolidati. Un altro elemento chiave per combattere l'Italian Sounding è l'uso della tecnologia e della certificazione.

Sistemi di tracciabilità e autenticazione, basati su blockchain o altre soluzioni innovative, possono aiutare a garantire l'origine dei prodotti e a distinguere quelli autentici dalle imitazioni. Inoltre, marchi di qualità come DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) giocheranno sempre di più un ruolo cruciale nella tutela del Made in Italy, poiché offrono ai consumatori una garanzia di autenticità e qualità.

Infine, è necessario un impegno collettivo per valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano e preservarne l'identità. Questo include il rafforzamento delle politiche di protezione internazionale, l'incentivazione della ricerca e dell'innovazione nel settore e la promozione di collaborazioni tra produttori, istituzioni e associazioni di categoria.

Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile affrontare le sfide poste dai

dazi e dall'Italian Sounding, limitare i danni e garantire che le eccellenze italiane continuino a rappresentare un simbolo di qualità, tradizione e cultura sulle tavole di tutto il mondo, compresa quella della Casa Bianca.

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