La prima carne di maiale al mondo proveniente da suini geneticamente modificati potrebbe arrivare ben presto sulle tavole d'Europa e del nostro Paese: per evitare che questi animali possano ammalarsi e morire a causa della Sindrome riproduttiva e respiratoria del suino (Prrs) l'azienda britannica Genus ha già modificato un gene di una razza di maiali che adesso sarebbe diventata immune, per sempre, a questo virus.
La mission dell'azienda
"I geni di resistenza alle malattie nel bestiame forniscono benefici per la salute degli animali e opportunità per gli allevatori di soddisfare la crescente domanda di proteine accessibili e di alta qualità", si legge sulla prefazione dello studio pubblicato su Liebertpub. I ricercatori hanno modificato il gene CD163 suino dimostrando la resistenza al virus Prrs: in questo modo l'obiettivo è modificare i suini su larga scala e soprattutto sulle popolazioni che si riproducono maggiormente "A questo scopo è stato creato un programma di editing genetico su larga scala, unico nel suo genere, per introdurre un singolo allele CD163 modificato in quattro linee suine d’élite geneticamente diverse", aggiungono i ricercatori.
L'approccio genetico
Perché fare tutto questo? Semplice, per evitare le perdite annuali, stimate intorno ai 2,7 miliardi di dollari, costretta a subire l'industria mondiale di questo settore quando i maiali muoiono o non sono più utilizzabili a causa di questa malattia respiratoria. Per quanto i risultati ottenuti siano molto promettenti con la produzione di suini sani e resistenti all'infezione, la popolazione presa in esame "verrà utilizzata per ulteriori test su malattie e tratti, moltiplicazione e distribuzione commerciale previa approvazione normativa". La scoperta relativa al gene in questione era stata già fatta alcuni anni fa da un team di scienziati dell'Università del Missouri. "Non ha senso che un maiale si ammali e muoia se esiste un approccio per impedirgli geneticamente di farlo", ha dichiarto recentemente la scienziata Alison Van Eenennaam, genetista animale dell'Università della California.
L'azienda Genus è partita da quegli studi per testare il cambiamento genetico su quattro maiali accorgendosi che tutti e quattro "hanno resistito alle infezioni da virus Prrs". I ricercatori hanno poi rassicurato sul fatto che non c'è stata alcuna infezione virale sui polmoni e nei linfonodi dei suini che non hanno alcuna differenza da tutti gli altri che non sono stati modificati geneticamente.
Cosa succede negli Stati Uniti
L'Fda (Agenzia degli alimenti e dei farmaci) americana potrebbe approvare entro la fine del 2024 i primi maiali ogm e farli arrivare sulle tavole degli americani: non sarebbe una prima volta assoluta per quanto riguarda il cibo modificato geneticamente dopo il primo salmone ogm approvato nel 2015 (si tratta di una razza atlantica) e poi sempre un maiale, chiamato commercialmente Galsafe,
che nel 2020 ha ottenuto il via libera sia per il consumo dell'uomo ma anche per l'applicazione in campo medico con gli xenotrapianti. Diversamente, in Europa non ci sono esempi di animali ogm destinati all'uso alimentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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