Mangiano i gatti! Mangiano i cani! Era diventato un tormentone, in rete perfino un rap virale, da quando Donald Trump lo disse riferito agli immigrati haitiani, i quali appunto avrebbero mangiato cani e gatti. Era una fake news, of course, ma la rete ha talmente ingigantito la frase, giocandoci sopra, da farla diventare simpatica e rendere antipatici i meme con il gattino in braccio (a cominciare da quello di Taylor Swift).
In teoria Trump avrebbe dovuto essere penalizzato dalla gaffe (da quella come da molte altre), ma il modo in cui tutto viene amplificato e condiviso dai social trasforma ogni scivolone in un evento comico, attraente, rendendolo non solo immune dalle strumentalizzazioni mediatiche, da una parte o dall’altra, ma un vantaggio. Anche quell’uscita sui cani e i gatti mangiati è stata più vista di qualsiasi dibattito o discorso sui contenuti reali generali, politici e economici.
La cosa curiosa è che Trump ha vinto anche a Springfield, nella contea di Clark, proprio dove si sono insediati e integrati da anni gli haitiani (che non mangiano i cani e i gatti).
Delle due l’una: o gli haitiani l’hanno presa sul ridere, o devo pensare che non abbiano contato i voti della Springfield in Ohio, ma della Springfield immaginaria creata da Matt Groening dove vive Homer Simpson. www.massimilianoparente.com- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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