Le donne di solito sono molto brave a essere irriconoscenti con la persona giusta. Gli uomini invece a non capire di aver gratificato quella sbagliata.
Non c'entra nulla, ma ci è venuto in mente ieri leggendo un'importante intervista su un altrettanto importante quotidiano a un'attrice non così importante. Chiara Caselli. Una signora molto abbottonata per quanto riguarda i suoi ricordi, molto meno per le sue camicette.
Comunque, ricordando il set di OcchioPinocchio, un film del 1994, la Caselli butta lì che fu «un'esperienza devastante. Dico solo che oggi, in un mondo in cui la mentalità rispetto agli abusi è profondamente diversa, Francesco Nuti avrebbe avuto una denuncia. Lui non c'è più e non voglio aggiungere altro». E infatti cosa vuoi aggiungere? Hai già detto tutto.
Una volta alle attrici per stare in scena bastava che si dichiarassero di sinistra. Oggi - e ormai è un format, come Anna Falchi che ogni volta parla della storia con Fiorello in modo sgradevole, o Alba Parietti che ogni volta ripete che si è rifiutata a Berlusconi devono denunciare una molestia, post mortem. Del de cuius.
Per carità, hanno sicuramente ragione loro, e non possiamo non credere ai loro ricordi.
Ma continuiamo a pensare che per fare giustizia di qualcuno bisogna arrivare un minuto prima di Dio. Dopo, morto il reo presunto, diventa presunta anche la vittima.E, per quanto riguarda Chiara Caselli, non abbiamo ancora capito se sia una donna che finge bene o un'attrice che recita male.
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