
La monete celebrative o con tiratura limitata, si sa, sono tra le più ambite in assoluto dai collezionisti di tutto il mondo, dato lo scarso numero in circolazione: se a questa condizione si aggiunge un particolare elemento che le contradistinue ulteriormente, derivante ad esempio da un errore di conio, è facile comprendere come alcuni esemplari possano raggiungere sul mercato prezzi folli rispetto a quello che è il loro valore nominale. Ovviamente bisogna stare molto attenti a manomissioni successive, come accade ad esempio quando mancano la data o determinate sigle sulla superficie del pezzo, frutto di abrasioni effettuate per rivenderlo a cifre più alte, ma è possibile imbattersi in esemplari assolutamente genuini.
È questo il caso di alcuni pezzi da 1 Euro realizzati in Spagna tra il 2012 e il 2015, individuabili per la raffigurazione del re Juan Carlos prima e del re Felipe VI successivamente. Come detto, si tratta di esemplari già rari nel quadriennio perché prodotti in numero limitato, ma se a ciò si aggiunge un errore in fase di conio, che avviene ad esempio con un accumulo di metallo, una decentratura o l'errata distribuzione sulla superficie dei due tipi di metallo utilizzati, il valore schizza ben aldilà dei mille euro.
Se ci si sposta in Portogallo negli anni tra 2012 e 2013 la situazione è molto simile: la tiratura estremamente limitata rende già di per sé appetibili questi pezzi da 1 Euro ai collezionisti, ma è possibile imbattersi in imperfezioni in fase di conio che fanno incrementare il prezzo. Si ritrovano, infatti, errori nella realizzazione del sigillo imperiale portoghese, che dovrebbe avere 5 stemmi araldici e 7 castelli: laddove manchino alcuni di questi elementi ci si trova ovviamente dinanzi a un esemplare di grande valore, dato che anche in questo caso si superano abbondantemente i mille euro, a seconda delle condizioni di conservazione.
Rare anche le monete con aquila stilizzata realizzate in Germania. Da ricercare non quelle della prima serie, più numerose, ma quelle coniate dal 2008 in poi: in questo caso l'errore può far schizzare il prezzo fino a 500/800 euro al pezzo. Le monete da 1 Euro della Grecia, quelle con la civetta sul retro, sono già interessanti per la tiratura limitata, specie dal 2012 in poi, dato che si va al di sotto dei 30mila pezzi (nel 2020 e 2021 appena 10mila). Ne esistono esemplari con una stella mancante, ma non è tanto quello a far incrementare il valore: altri errori di conio, come ad esempio la presenza di una S stampata per errore su una stella, fanno lievitare il prezzo fino a mille euro.
Tra i più noti, infine, c'è la moneta da 1 Euro realizzata in Francia nel 1999.
Questi primi esemplari sono noti tra i collezionisti per la frequenza degli errori di conio: tra difetti nell'albero o nella stampa del motto "Liberté – Egalité – Fraternité", si raggiungono cifre comprese tra 500 e oltre 1.500 euro al pezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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