"Sgozzata". La minaccia choc sul treno all'europarlamentare

Una minaccia a pennarello, su un vagone del treno Torino-Bardonecchia, contro Silvia Sardone ribadisce il momento buio dell'Europa

"Sgozzata". La minaccia choc sul treno all'europarlamentare
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Mai come in questo momento storico l'Europa si deve confrontare con le conseguenze dell'islamizzazione. La guerra che si è riaccesa tra Israele e Palestina ha mostrato i rischi di anni e anni di immigrazione irregolare indiscriminata, che ha permesso a chiunque di fare il suo ingresso in Europa. Ma l'islamizzazione viene costantemente sostenuta anche dalle istituzioni europee in mano alla sinistra ancora miope nonostante gli attentati e i proclami anti-Occidentali. A questa deriva si oppone da tempo Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, che da poco ha pubblicato il suo libro "Mai sottomessi" in cui spiega il momento buio dell'Europa e tenta di aprire gli occhi a quello che potrebbe accadere in futuro.

L'onorevole, per queste ragioni, è nel mirino di integralisti e anti-occidentali, che la fanno bersaglio di minacce di morte più o meno velate. Una situazione di pericolo concreto per lei e per la sua famiglia che si rigenera giorno dopo giorno come dimostrano le ultime dichiarazioni di intenti affidate da ignoti a una scritta effettuata su un treno. "Silvia Sardone a morte sgozzata", si legge a bordo di una carrozza del treno regionale Torino Porta Nuova-Bardonecchia in partenza ieri alle 18.15. Nulla di nuovo per l'onorevole, purtroppo abituata a questo tipo di intimidazioni, che dal web stanno arrivando anche nel mondo reale. Per il momento si tratta di sole minacce ma non è possibile escludere con assoluta certezza che qualcuno decida di passare dalle parole ai fatti.

"È l’ennesima preoccupante minaccia che si somma alle centinaia che ricevo ormai da mesi per aver osato esprimere posizioni di critica al velo islamico, alle moschee abusive e all’islamizzazione dell’Europa. Minacce che han portato alla decisione di affidarmi una scorta delle forze dell’ordine per la mia protezione", scrive Sardone in una nota, in cui rivela di averne ricevuto di nuove, anche di recente, tramite mail. "Non siamo né in Arabia Saudita né in Iran eppure parlare del pericolo islamico sembra un tema su cui non si deve aprire bocca per non avere problemi. Invece bisogna tenere alta l’attenzione e fare battaglie per la libertà e la difesa dell’Occidente", prosegue l'esponente leghista, che mette in luce un elemento centrale in questa vicenda. Le sue forti denunce contro i rischi di una radicalizzazione islamista in Europa vengono accolte con ancora più astio da parte delle compagini anti-Occidentali perché provengono da una donna che, in quelle culture, non ha diritto di espressione.

"Ci troviamo di fronte a un rischio anche in Italia.

In certe periferie, soprattutto nelle grandi città, si incominciano a intravedere i segni di una deriva allarmante: comunità islamiche che non solo non si integrano ma che disprezzano chiaramente i nostri valori e le nostre tradizioni", ha concluso Sardone, che non è intenzionata a fermare il suo lavoro di denuncia e di stigmatizzazione dei comportamenti violenti e contrari alla cultura occidentale.

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