La stretta del nuovo Codice della Strada ha portato tanti automobilisti a preoccuparsi ancora di più della quantità di alcol che si può ingerire per non incorrere nel rischio di sanzioni, decisamente più pesanti, sia dal punto di vista economico che penale, rispetto al recente passato.
I rischi
Si tratta sempre di una domanda a cui è pressoché impossibile rispondere con assoluta e matematica certezza, dal momento che tanti fattori possono incidere a determinare il superamento della soglia di 0.5 grammi per litro che fa scattare i provvedimenti. Basti pensare che la natura stessa della persona che ingerisce l'alcol è in grado di influire pesantemente sul dato in esame: a incidere, ad esempio sono il sesso, la massa corporea, la velocità del metabolismo o addirittura le condizioni generali di salute. In parole povere anche la stessa quantità di alcol ingerita può determinare un diverso risultato nella rilevazione del tasso alcolemico nel sangue, anche in individui con lo stesso peso.
Ma quindi come si raggiungono questi fantomatici 0,5 grammi per litro? Si parla comunque di poche unità alcoliche (laddove una corrisponde a 12 g. di alcol puro) all'incirca 2.8 mediamente per un individuo di sesso maschile di 80 kg di peso e 1,8 per una donna di 60 kg. Il problema è che per raggiungere tale soglia è sufficiente superare un bicchiere di vino, una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico, ecco quindi spiegato il perché della preoccupazione.
I cioccolatini
Chiaramente quando si parla di alcolici è abbastanza semplice effettuare una stima, che si complica invece qualora si parli di alimenti che possono contenere minime quantità di liquore al loro interno, come accade nel pan di spagna di alcuni dolci tipo la zuppa inglese o in certe praline di cioccolato come, solo per citare alcuni tra i più celebri, i Mon Chéri, le Palle di Mozart o i Raffaello al rum. Le quantità di alcol sono minime, ma eccedere nelle dosi, alla luce della stretta del Codice della strada, può comportare dei rischi per gli automobilisti? Il pericolo diventa concreto soprattutto nei casi in cui l'ingerimento di cioccolatini al liquore si aggiunge a un consumo di alcol pur moderato durante un pasto, situazione già documentata in più di un'occasione anche in Italia, specie se passa poco tempo al momento della rilevazione strumentale da parte delle autorità.
Di quali quantità parliamo? I Mon Chéri, ad esempio, contengono 0,63 grammi di alcol a pezzo, il che significa che un uomo che pesa mediamente 80 kg può ingerirne fino a 50 prima di superare la soglia, mentre una donna del peso medio di 60 kg dovrebbe fermarsi a 30.
Le cosiddette "Palle di Mozart" hanno un quantitativo variabile di alcol, ma inferiore alle praline Ferrero, con gradazione compresa dal 2% al 5%: con una stima di 0,3 grammi di alcol per cioccolatino, un uomo di 80 kg può ingerirne anche un centinaio prima di correre il rischio di essere sanzionato dal Codice della Strada, mentre per una donna di 60 kg sono sufficienti una sessantina di praline.
Un discorso simile si può fare anche per i Raffaello al rum, che sono assimilabili per quantità di alcol a qualunque genere di cioccolatini contenenti liquore che si trovano in commercio: con 0,25 grammi di alcol a pralina, un uomo di 80 kg dovrebbe fermarsi prima dei 130 cioccolatini, mentre per la donna sarebbe consigliabile non superare gli 80 pezzi.
Le variabili
Come detto sono tanti i fattori a intervenire nella modifica delle quantità di alcol che fanno scattare le sanzioni previste dal Codice della Strada. Sottolineando ancora una volta il fatto che è molto difficile arrivare al limite solo ingerendo le praline contenenti liquore, va considerato che di certo possono avere un'importanza rilevante se si aggiungono ad altre quantità di alcol, magari semplicemente vino o birra, ingerite durante un pranzo o una cena.
I soggetti più svantaggiati nello smaltire l'alcol sono di certo quelli che per natura hanno un metabolismo lento o una corporatura più esile. Mangiare tanti cioccolatini uno dietro l'altro e lontano dai pasti comporta una maggiore lentezza nello smaltimento, mentre un consumo più dilazionato nel tempo e, meglio ancora, all'interno di un pasto ricco di proteine e grassi, rende meno pesante l'impatto dell'alcol.
Mediamente, ma solo per fare una stima approssimativa, il nostro organismo può smaltire 0,1.
0,2 grammi per litro di alcol ogni ora, una forbice che varia a seconda delle caratteristiche genetiche della persona: per un individuo esile ingerire qualche decina di Mon Chéri uno dietro l'altro potrebbe ad esempio essere sufficiente a varcare la temuta soglia di 0,5 g/L posta dal Codice della strada, e per tornare a zero si renderebbero necessarie anche parecchie ore. A tal proposito è bene sfatare un altro mito che continua a circolare sul web: né il caffè né l'esercizio fisico aiutano, dal momento che si tratta di un processo che dipende dal nostro personale metabolismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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