Occhio a questi cibi contraffatti. A cosa fare attenzione

La produzione su larga scala rende davvero difficile controllare la qualità degli alimenti messi in commercio. Fra i trucchi abbiamo l'uso eccessivo di conservanti chimici e di additivi che danno l'aspetto di prodotto fresco

Occhio a questi cibi contraffatti. A cosa fare attenzione
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Ai nostri giorni, con un numero sempre maggiore di cibi proposti (parecchi anche provenieti da Paesi lontanissimi) e messi sugli scaffali, è sempre più difficile verificare la loro qualità. Ed è qui che si introduce il concetto di frode alimentare. Non tutti gli alimenti, infatti, sono ciò che dovrebbero essere.

Se un tempo per frode alimentare si intendeva, ad esempio, la vendita di latte diluito con acqua, o l'uso di farine di minor qualità, adesso il giro si è evoluto, anche grazie ai nuovi sistemi di produzione e commercializzazione. Ci sono aziende produttrici che impiegano fin troppi conservanti chimici, mentre altre ricorrono addirittura ad additivi in grado di simulare una freschezza che in realtà non c'è, o che verrà a perdersi in poco tempo. Fra le tecniche più usate abbiamo l'iniezione di acqua salata nel pollo. Anche dal punto dell'e-commerce, purtroppo, sono tante le frodi individuate dalle autorità competenti. Sono tanti i cibi contraffatti, o che vengono spacciati per essere qualcosa che in realtà non sono. Si pensi, ad esempio, al miele. Un miele può essere venduto come biologico, ma in realtà è stato adulterato con degli sciroppi a base di zucchero. Tutto pare nella norma, figurano addirittura delle certificazioni, ma in realtà il prodotto non ha nulla di biologico. Si tratta di una frode.

Chi ricorre a questi stratagemmi lo fa anche in conseguenza del rincaro delle materie prime. Inoltre, la crisi economica nella quale ci troviamo ha spinto le persone ad acquistare prodotti economici, così da risparmiare un poco sulla spesa. Per poter rispondere a questa domanda, ci sono aziende che hanno abbassato i costi, barando sulla qualità dei prodotti. Un comportamento disonesto nei confronti dell'acquirente.

Il Joint Research Centre, centro comune di ricerca della Commissione europea, ha messo a punto delle procedure per cercare di riconoscere i cibi adulterati.

Spezie

Oltre 300.000 tonnellate di spezie arrivano dall'Asia nei supermercati dei Paesi europei. Spesso, purtroppo, molti di questi prodotti si rivelano essere adulterati. Le spezie, e le erbe, vengono fin troppo manipolate nei processi di essiccazione, pulizia e confezionamento. L'Ue ha avviato un piano di controllo proprio per esaminare i carichi che arrivano dall'Oriente. Da una verificata datata 2021, è emerso che la spezia più frodata è l'origano (48% dei campioni a rischio contaminazione). Abbiamo poi pepe nero 17%, cumino 14%, curcuma e zafferano 11%, peperoncino e paprika 6%.

Pesce

Occhi anche al pesce, uno di quei cibi maggiormente modificati per risultare accattivante all'occhio di chi compra. I truffatori giocano sul fatto che spesso non sia facile distinguere una specie da un'altra, in particolare quando il pesce è già stato sfilettato. C'è il rischio, dunque, di comprare un pesce credendo che si tratti di una determinata specie quando invece appartiene ad un'altra (un merluzzo al posto di una sogliola, per esempio).

Come se ciò non bastasse, certi venditori mentono sulla provenienza, variano il peso, ricorrendo a polifosfati o iniezioni di acqua, oppure ricorrono a delle colorazioni artificiali, per migliorare l'aspetto del prodotto.

Un classico, poi, è spacciare un pesce per fresco quando invece è stato surgelato e scongelato.

In questo caso il Joint Research Centre sta usando due materiali che vengono applicati per riconoscere il merluzzo giallo e il merluzzo carbonare, basandosi sull'analisi dei codici a basse sul DNA.

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