Occhio alle truffe dei finti operatori dell'Enel: ecco come riconoscerli

Ci sono una serie di elementi a cui prestare attenzione per comprendere se ci troviamo dinanzi a un tentativo di frode

Occhio alle truffe dei finti operatori dell'Enel: ecco come riconoscerli
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Non sono esclusivamente le truffe online quelle a cui prestare attenzione, dal momento che sempre più di frequente i malviventi entrano in azione in presenza, prendendo di mira ovviamente le persone più fragili e semplici da raggirare, come ad esempio gli anziani. Si tratta di un fenomeno in costante aumento, tanto che, vista la situazione, i carabinieri del comando provinciale di Nuoro hanno di recente lanciato un appello per mettere in guardia i cittadini.

Talvolta capita che la visita a domicilio sia annunciata da una telefonata a casa, che ha il duplice obiettivo di verificare chi si trova all'interno dell'abitazione in quel preciso istante e in un certo senso di sondare il terreno conquistando la fiducia dell'obiettivo di turno. Prese queste precauzioni, consapevoli quindi che all'orario concordato per l'appuntamento non ci sarà nessun altro potenzialmente in grado di compromettere la buona riuscita del piano, i malviventi sono pronti a entrare in azione.

A rendere più insidiose queste truffe in presenza è la grande attenzione ai dettagli da parte degli ideatori, che bussano all'uscio di casa agghindati di tutto punto, indossando divise con loghi e cartellino in evidenza e mostrandosi sempre cordiali e premurosi per mettere a suo agio la vittima. Spesso e volentieri in questo genere di frodi si presentano dei sedicenti ispettori dell'Enel, inviati dall'azienda con il solo scopo di effettuare delle verifiche inerenti la sicurezza dell'impianto elettrico della casa finita nel loro mirino o semplicemente dare un'occhiata al contatore. L'obiettivo primario, comunque, è accedere all'interno dell'abitazione

Di solito sono sempre due le persone coinvolte nelle truffe, soluzione che consente al primo di distrarre il padrone di casa con questioni tecniche e al secondo, approfittando della situazione, di muoversi iberamente nell'appartamento per scovare denaro e oggetti di valore. Ovviamente oltre ai tecnici dell'Enel possono bussare alla porta altre figure che almeno in apparenza non dovrebbero rappresentare un pericolo, come ad esempio dei carabinieri: cambiano solo le motivazioni alla base della visita, ma la sostanza del raggiro è molto simile.

Restando in tema "Enel", i finti tecnici tendono ad approfittare soprattutto degli anziani, in genere meno abituati a informarsi sulle truffe, ignari delle procedure adottate nelle verifiche dalla società, meno inclini al sospetto e solitamente ben disposti a collaborare. Ma esiste qualche modo per difendersi e riconoscere i truffatori?

Innanzitutto Enel Energia non piomba in casa di un utente senza un preavviso ufficiale e senza aver concordato un appuntamento, quindi qualora ciò accada c'è già un primo chiaro segnale di pericolo. Dato che, come anticipato, la telefonata preventiva sta diventando un'abitudine, in caso di dubbi si può contattare la società ai numeri a disposizione per verificare la bontà della segnalazione ricevuta.

In secondo luogo i dipendenti Enel devono presentarsi esibendo un tesserino su cui sono indicati nome, cognome, codice identificativo e foto.

Gli operatori e i tecnici non sono autorizzati a richiedere alcun tipo di pagamento, men che meno in contanti come fanno i truffatori: in questi casi i metodi sono sempre tracciabili e si procede o con bolletta o tramite i canali ufficiali, previa notifica. Qualora uno di questi punti non risulti rispettato, è probabile che ci si trovi dinanzi a un tentativo di frode, per cui è bene contattare le forze dell'ordine.

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