Ossessione "free"

Ieri è arrivata la notizia che un imprenditore dell'Astigiano ha cominciato a fare sperimentazione per produrre "vino senza alcol". E purtroppo non è un ossimoro

Ossessione "free"
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La testimonianza più antica di una bevanda ricavata da grappoli d'uva, conservata all'interno di una giara di terracotta scoperta nell'Iran del nord, risale a 7000 anni fa. Solo per dire che la storia del vino è così antica da confondersi con la storia stessa dell'umanità.

Ci avremmo scommesso, visti i nostri tempi meschini, che tutto sarebbe finito adesso.

Ieri è arrivata la notizia che un imprenditore dell'Astigiano ha cominciato a fare sperimentazione per produrre «vino senza alcol». E purtroppo non è un ossimoro.

A parte che a Vinitaly di qualche anno fa ci era già capitato di bere un pessimo spumante analcolico; e a parte che il vino senza alcol esiste da un bel po' e si chiama succo d'uva; quello che colpisce è l'inesorabile tendenza dell'epoca contemporanea ad azzerare, insieme a indubitabili possibili rischi, qualsiasi piacere.

Del resto, dopo la Nutella vegana vale tutto. La birra zeroalcol. La farina de-glutinata. Le sigarette senza tabacco da fumare dopo il caffè decaffeinato. La carne sintetica. La carbonara vegetariana. Il latte senza lattosio. Il cioccolato senza cacao.

E l'auto elettrica.

La prossima frontiera è il sesso senza orgasmo. Ma ci abitueremo anche a quello.

Abbiamo accettato anche Forza Italia senza Berlusconi...

È la vita de-vitalizzata. Quella che toglie sempre a ogni cosa la parte migliore. Ormai è tutto «free». Che a pensarci bene è un modo curioso per indicare il contrario della libertà.

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