Facciamo più figli, qualcuno se ne va, rivogliamo l'Italia di Vanzina. Le parole della settimana

Qualcuno se ne va, facciamo più figli, Robert de Niro padre a 79 anni, un pensiero per Michela Murgia, il futuro imperatore del mondo, rivogliamo l'Italia di Vanzina

Facciamo più figli, qualcuno se ne va, rivogliamo l'Italia di Vanzina. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.

Qualcuno se ne va

Come ogni settimana cerco fra le notizie degli ultimi giorni e vedo scorrere un lungo elenco di persone conosciute che se ne sono andate, questa settimana per esempio Virginia von Furstenberg, Roberto Rossi, Monica Sirianni, Ana Paula Borgo e a questi nomi si dovrebbero aggiungere quelli di persone che sono state in silenzio ma hanno dato il proprio contributo alla vita e in tutto questo non dovrebbe esserci solo tristezza ma un profondo richiamo alla verità di noi stessi, coperta da bugie di cartapesta.

Facciamo più figli

E mentre in tanti se ne vanno, qualcuno bisognerebbe che arrivasse e invece l'Italia continua a non far figli, ora se ne parla, ci sono pure gli stati generali della natalità – iniziativa splendida – e possiamo parlarne finché vogliamo, io non ho figli e quindi taccio, meglio sarebbe far parlare chi ne ha fatti tanti, ci spiegasse come fare figli, ma soprattutto come fare i padri in un mondo pervaso dal femminismo e dal narcisismo patologico, mettiamoci all'ascolto.

Robert de Niro padre a 79 anni

Qualcuno che può insegnarci qualcosa allora è Robert De Niro, tra tre mesi avrà 80 anni, ma è appena diventato padre per la settima volta, certo, i figli hanno quattro madri diverse, una l'ha adottata, qualcuno l'ha fatto tramite madre surrogata e lui è un multimilionario conosciuto in ogni angolo del globo, ecco, forse qualche vantaggio competitivo ce l'aveva, ma magari a qualcuno viene voglia di prendere spunto da lui.

Un pensiero per Michela Murgia

E comunque tutti siamo destinati a questa catena di vita e morte, credo di non esser stato in accordo o in sintonia con Michela Murgia neppure nei rari momenti in cui taceva, l'ho sempre considerata un'epifania dello stesso malessere che mette in scena Saviano, eppure ora che si è svelata nella sua fragile umanità l'ho sentita vicina e per la prima volta avrei avuto voglia di sorriderle e anche di abbracciarla, perché alla fine, sotto le maschere e i pensieri che ci dividono, siamo tutti accomunati dallo stesso destino.

Il futuro imperatore del mondo

E mentre noi discutiamo se fare o no figli e intanto decresciamo, nella nuova Roma anglosassone è in corso la guerra per decidere chi ci comanderà nei prossimi anni, chi avrà in mano lo scettro del potere, che comunque resterà saldo nelle mani del grande capitalismo americano, magari tornerà Donald Trump e ci divertiremo a leggerne le cronache, magari resteremo a dormire insieme a Joe Biden, o magari avremo la sorpresa di Ron DeSantis, che da governatore ha dato segnali molto chiari. Da qui possiamo solo restare in attesa.

Rivogliamo l'Italia di Vanzina

Una nota felice ha suonato nella cupa melodia contemporanea, un David di Donatello è stato assegnato a Enrico Vanzina, lo sceneggiatore che insieme alla sua famiglia più di ogni altro ha incarnato lo spirito migliore di un popolo, leggero ma non superficiale, il premio a lui è anche premio alla tradizione familiare di cui è

portatore, ma soprattutto all'Italia che ha raccontato, quella contradditoria ma spensierata che ancora oggi sogniamo, quell'Italia che sa affrontare la realtà con il sorriso, il premio a lui è speranza per un futuro più luminoso.

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