"Portiamo la qualità fuori dai confini". Al via la Giornata europea delle eccelenze italiane

L'iniziativa di Fratelli d'Italia ha l'obiettivo di favorire la distribuzione dei prodotti italiani fuori dai confini nazionali e di colmare il divario tra le diverse impostazioni produttive di Nord e Sud Europa

Fonte: InitaliaVirgilio
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“L’industria italiana è capace di realizzare prodotti di grande qualità, ma spesso manca la capacità di uscire dai confini nazionali”. Con queste parole, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia e presidente del gruppo Ecr al parlamento di Strasburgo Nicola Procaccini ha aperto la Giornata europea delle eccellenze italiane. “E questo malgrado esista un sistema Italia, dalle camere di commercio all’Ice e fino alla progettazione, che è in grado di assistere i nostri prodotti. Oggi siamo qui per creare un punto di incontro”.

Cerchiamo di creare le condizioni regolatorie affinché le eccellenze italiane possano avere sempre più spazio nel mercato interno e internazionale”, ha affermato il capodelegazione di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza. Un passo necessario, questo, per superare la contrapposizione “tra il Sud dell’Europa e l’Italia con un’idea impostata sulla qualità e il Nord più mercantilista”. Ha rincarato la dose anche il vicepresidente della commissione Giustizia Raffaele Stancanelli, sempre del partito del premier Giorgia Meloni. “Le piccole e medie imprese sono quelle più penalizzate negli scambi", ha dichiarato sottolineanndo "il lavoro fatto sui prodotti a indicazione geografica”.

Alla presentazione dell’evento hanno partecipato il vice rappresentante permanente per l’Italia presso l’Unione europea Stefano Verrecchia, il direttore dell’ufficio Ice (Italian trade agency) di Bruxelles Tindaro Paganini, Mario Pozza e Domenico Mauriello, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, e Fabio Morvilli, presidente della Camera di commercio belga-italiana e di quella italo-lussemburghese.

I prodotti italiani, così come i sistemi di marchi Dop e Igp, sono finiti più di una volta sotto attacco dentro e fuori lo spazio comunitario. Nel marzo 2023, dopo le richieste di Croazia e Slovenia che volevano utilizzare come menzione aggiuntiva i nomi “Balsamico” e “Prosek”, nuove proposte sulle Indicazioni geografiche hanno rischiato di estendere l’utilizzo della sigla corrispondente anche a prodotti artigianali che non hanno una certificazione di controllo da parte di enti terzi sul loro sistema produttivo. L’Unione europea, comunque, ha fatto passi avanti nella lotta alla contraffazione di prodotti Igp già nel 2020, in modo da arginare quel mercato di falsi di cui è vittima anche il Made in Italy e che, nel 2021, ha superato il valore di 100 miliardi di euro nei Paesi del G20.

Il fenomeno dell’italian sounding, ovvero la commercializzazione di bevande e alimenti con etichette che riportano una fittizia provenienza italiana, colpisce principalmente parmigiano reggiano, mozzarella di bufala, prosecco, pecorino e gorgonzola.

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