Questione di feeling? No, di corna

Per sfoghi, consigli e persino per pessimi esempi, scrivetemi all'indirizzo: postadelcuore@ilgiornale.it

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Gentile signora Braghieri, Sì, le persone che scrivono sono spesso irrequiete. Specie se trattano argomenti come la vita di relazione, la coppia, l’amore. Un tema ricorrente, a quanto vedo, è la fedeltà. Io credo che sia difficile essere fedeli. Perché è ovvio che la vita porta a situazioni che favoriscono il tradimento. Una innocua, estemporanea scappatella senza pretese a parer mio non danneggia la coppia nelle sue fondamenta. Diversa è la tresca continuata nel tempo. Le amanti sono pericolose, destabilizzano. È umano che se capita la collega (o la conoscenza volante, in qualunque ambito) magari giovane, piacente e disponibile sia difficile per noi maschietti dire di no. Poi esistono i virtuosi ma son pochi, mi creda (se un uomo dice di no spesso è per paura delle conseguenze). L’essenziale è gestire con intelligenza, saper dire qualche bugia necessaria. La debolezza va messa nel conto. A volte può essere pure - trovando una accezione positiva - una salutare valvola di sfogo, che porta adrenalina, risveglia passioni sopite e crea autostima. Nel 90% delle coppie la routine del quotidiano porta appiattimento (non mi son mai voluto sposare apposta: attualmente ho una relazione a 130 km di distanza, ci vediamo 4-5 volte il mese e funziona benissimo). Per questo non condanno le «diversificazioni». Con l’irrequietezza sullo sfondo, sempre: che spesso fa rima con curiosità e voglia di esplorare perennemente l’universo femminile, così pieno di elementi interessanti e affascinanti...
Grazie per l’attenzione, è sempre un piacere leggerla. Un cordiale saluto
Andrea-Grosseto

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Caro Andrea, sa, a mio avviso, chi ritiene innocue le scappatelle? Chi le fa e non le subisce. Provi a pensarci aiutandosi con l’abusata ma mai sufficientemente ponderata formula «mettiti nei miei panni». Quelli che le scappatelle se le concedono riescono a ridimensionarle nella propria testa fino a renderle inciampi senza importanza, mentre quelli che, in testa si ritrovano altro, sono giustamente portati ad ingrandire a dismisura l’affronto. Mi colpisce sempre la distinzione che si fa tra uomo e donna circa la necessità di tradire «barra» l’impossibilità di rimanere fedeli. Non illudetevi troppo, voi maschi.

Sempre per citare Vittorio Feltri che lei tira in ballo per le «diversificazioni», le riporterò un’altra sua incontrovertibile conclusione: «Le donne sono più fedeli degli uomini? Ma perché, secondo voi gli uomini con chi tradiscono le donne? Con le donne!».

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