Rimborsi aerei, cambia tutto. Cosa succede se il volo è in ritardo o viene cancellato

In caso di volo in ritardo o cancellato, si potrà subito procedere con una causa. Il caso di un passeggero valutato dal Tar del Piemonte

Rimborsi aerei, cambia tutto. Cosa succede se il volo è in ritardo o viene cancellato
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Il caso di un passeggero rimasto a terra dopo essersi visto annullare a pochi minuti dalla partenza il volo diretto da Verona a Bari ha fatto da apripista a un'interessante novità per i viaggiatori: in caso di aerei cancellati o in ritardo, è possibile procedere immediatamente con una causa contro la compagnia per ottenere un rimborso.

Il caso in esame

Come riportato da Repubblica, il caso si rifà alla vicenda di un passeggero e risale a febbraio 2023. L'uomo avrebbe dovuto raggiungere i familiari in provincia di Foggia, ma era rimasto bloccato all'aeroporto di Verona, poiché il suo volo era stato cancellato all'ultimo momento. Aveva così presentato ricorso il mese successivo (marzo 2023), chiedendo che gli venisse rimborsato il biglietto con tanto di indennizzo, per un totale di 250 euro. Richiesta poi respinta grazie a una delibera emessa dall'Autorità dei trasporti e datata 8 febbraio 2023. Al passeggero era stato risposto che prima di fare causa in sede giurisdizionale e chiedere un rimborso, avrebbe dovuto obbligatoriamente procedere con un tentativo di conciliazione.

Quindi il ricorso al Tar, che ha invece dato ragione al passeggero. La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha infatti parzialmente annullato la delibera dell'Autorità dei Trasporti. Il rimborso, hanno sottolineato i giudici, è un diritto che non può essere ostacolato. Inoltre, il Tar ha evidenziato il "concreto rischio che il passeggero, non assistito da un legale, possa facilmente desistere dall'esercizio dei propri diritti davanti a compagnie". Non solo. Si è fatto presente che accedere al portale Conciliaweb, per procedere con il tentativo di conciliazione, richiede un'autenticazione digitale, cosa non comune a tutti.

In sostanza, i giudici del Tar piemontese hanno annullato la parte della delibera in cui viene stabilito che "non sia possibile proporre ricorso in sede giurisdizionale fino a che non sia stato esperito un tentativo obbligatorio di conciliazione", anche se viene ammesso che "il tentativo obbligatorio di conciliazione può alleggerire il cospicuo contenzioso che grava sul giudice".

Il caso apripista

Chiaramente un caso del genere può cambiare molto i futuri rapporti fra passeggeri e compagnie aeree.

Per i legali dello studio Leone-Fell & C. che si sono occupati della vicenda assistendo chi ha presentato i ricorsi, questa sentenza è "una grande vittoria per i consumatori. Ora non sarà necessario un doppio passaggio per ottenere il rimborso".

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