Lo smartphone ci spia attraverso il microfono. Cosa fare per difendersi

Le conversazioni possono essere ascoltate e registrate dal dispositivo: perché è consigliabile disattivare il ricevitore

Lo smartphone ci spia attraverso il microfono. Cosa fare per difendersi
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Proteggere la propria privacy sta diventando un'esigenza sempre più impellente da parte dei consumatori, spiati, e non solo in rete, a scopi commerciali: a tal proposito anche lo smartphone diventa un punto debole, avendo la capacità di registrare le conversazioni telefoniche con l'obiettivo di piazzare annunci pubblicitari orientati proprio sulle preferenze dell'utente.

Tutti i cellulari, specie quelli dotati di Android, sono in grado di captare e registrare le telefonate tramite microfono: parte di queste vengono reindirizzate su applicazioni come Instagram o Facebook, nonostante che il proprietario sia tenuto all'oscuro di tutto, almeno in apparenza. E questo per il fatto che spesso e volentieri l'autorizzazione ad agire in quel modo l'ha fornita lo stesso utente accettando le condizioni necessarie per scaricare e installare un programma sul proprio smartphone. Sono le stesse app ad avere quindi al loro interno gli strumenti per captare e quindi trasmettere in forma crittografata le conversazioni, ed è difficile se non impossibile capire quale di esse sia responsabile.

I primi a finire sul banco degli imputati sono gli assistenti vocali come ad esempio Alexa, Siri: in teoria dovrebbero rimanere inattivi fino al momento in cui il proprietario non le avvia con un comando vocale, eppure in alcuni casi è stato dimostrato che le registrazioni sono partite in apparente fase di stand-by.

Si passa alle app di terze parti: non è inusuale che certi programmi non rispettino le norme sulla privacy, per cui possono richiedere l'autorizzazione a utilizzare il microfono nelle condizioni per il download e quindi registrare e inviare i dati audio acquisiti.

La cosiddetta pubblicità mirata è un altro pericolo per la privacy: i programmi raccolgono informazioni di navigazione dell'utente, ma resta forte il dubbio che per fare ciò tante aziende, che continuano a negare, utilizzino anche i microfoni degli smartphone con tale scopo.

Ovviamente anche alcuni spyware, che si installano sul dispositivo senza necessità di consenso, sono perfettamente in grado di attivare il microfono per carpire dati sensibili. Gli stessi operatori di rete e i fornitori di servizi hanno l'autorizzazione di raccogliere alcuni specifici dati sulle nostre conversazioni telefoniche e sono tenuti, in caso di necessità, a fornirli alle autorità.

C'è comunque un modo per proteggersi, ovvero disattivare il microfono, anche perché spesso e volentieri l'autorizzazione è stata data in modo inconsapevole al momento del download di una app. Si può quindi aprire la app di Google sullo smartphone, accedere al proprio account e cliccare sull'immagine del profilo in alto a destra. Una volta selezionato "Account Google" si raggiunge la voce "Dati e Privacy", per poi fare tap su "Attività Web e App". A questo punto si può disabilitare l'opzione "Includi attività vocale e audio", e così facendo si impediranno le registrazioni indesiderate, e poi bloccare il salvataggio delle proprie attività cliccando su "Interrompi Salvataggio".

Una volta confermate le scelte selezionando "Ho capito", il gioco è fatto, e la privacy sarà nuovamente protetta. È consigliabile comunque, specie se si effettuano spesso download, riesaminare periodicamente le impostazioni.

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