- Un giorno Concita De Gregorio scrive sulla Stampa, quello dopo su Repubblica. La speranza credo sia quella di trovare qualcuno in grado di comprenderne la prosa.
- Ecco l'ncipit del pezzo di Concita: “Con la velocità dei liquidi quando trovano il varco. Sono bastati pochi giorni, il vuoto in politica non esiste. Sembra, a volte, ma non è mai vero: quando sembra è perché qualcosa che non vedi sta accadendo”. Così, de botto: in apertura. Tu lo leggi e lo rileggi e poi capisci: non vuol dire un'emerita fava. Cinque righe buttate nel cesso.
- Stampa e Repubblica sono già follemente innamorate di Elly Schlein. Non ha ancora mosso un dito, se non presenziare ad un'inutile manifestazione a Firenze, ed è già la diva di turno. Non vorrei essere nei suoi panni: quando i grandi giornalisti ti prendono a modello, di solito poi ti azzoppano.
- I tecnici del ministero della Salute pare stiano pensando di vietare il fumo ai tavolini al bar all’esterno e alle fermate del bus, dei treni e dei traghetti. So che il principio liberale vorrebbe che dicessimo: caro Stato, non mi rompere le balle. Però qui il punto non riguarda la salute del fumatore, che la bionda se la farà qualche metro più in là, ma il benessere di tutti gli altri che quella sigaretta non vogliono fumarla. Mi spiego: se me ne sto al bar a bere un caffé e un fumatore si accende una Marlboro di fianco a me, beh: dà fastidio, e non poco. Lo stesso dicasi in altre situazioni: allo stadio, fermi ad attendere il bus o i traghetti. Quindi sì, questo divieto ha un senso. Sulle e-cig invece non mi esprimo: quelle fastidio non danno, quindi…
- Il New York Times ci informa che andare a cavallo è da razzisti perché i caschetti protettivi non sono dimensionati per chi ha i capelli afro. Cioè il più importante quotidiano americano dedica 195 righe per una inchiesta sui caschetti dell’equitazione inadatti ai neri. Servono forse commenti?
- Un altro preside scrive una lettera per lo striscione appeso a testa in giù di Valditara e Meloni. Che barba, che noia. La verità è che mentre Schlein e Conte se ne stanno a Firenze a gridare contro i farlocchi fantasmi del fascismo, a Torino gli anarchici agiscono per davvero e sfasciano la città, creando un problema - vero - per poliziotti, ordine pubblico e commercianti. I quali domani dovranno pagare per rimediare ai danni di quei bravi ragazzi…
- Sulla Stampa i sondaggi della Ghisleri li titolano ma non li leggono. “Il dolore per i migranti unisce gli italiani: per uno su tre la colpa è della politica”. Letto così, la colpa sembra tutta colpa del governo. Poi però vai a leggere dentro i numeri e capisci che in realtà i numeri dicono l’esatto contrario.
Alla domanda: di chi è la responsabilità del naufragio? Il 26,2% dà la colpa agli scafisti, il 20,5% al Paesi da cui sono partiti, il 19,8% all’Europa e solo il 7,5% al governo Meloni. Come sempre, gli italiani sono più intelligenti dei giornali che pensano di interpretarne il sentimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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