"Sono matti", "Denunciatelo". Scontro sul gender da Fedez: cos'è successo

Duro scambio di battute tra Mario Adinolfi e l'avvocato e attivista Lgbt Cathy La Torre. Lo scontro si accende sulla transessualità primaria e sul blocco della pubertà nei bambini

"Sono matti", "Denunciatelo". Scontro sul gender da Fedez: cos'è successo

Omosessualità, identità di genere, famiglia tradizionale e famiglia queer, legge contro l'omotransfobia. A Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez, il dibattito si è infiammato facilmente. A confrontarsi sul tema, infatti, c'erano il presidente del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, e l'avvocato Cathy La Torre, attivista della comunità Lgbtqia+. Due che, sul tema, la pensano in maniera diametralmente opposta. Non a caso, a un tratto Adinolfi è sbottato in modo fragoroso contro le argomentazioni ultraprogressiste sostenute dall'interlocutrice e condivise dal rapper. "Io le vostre dottrine le rifiuto", ha esclamato, non esitando a definire "violenza criminale" i discorsi sulla transessualità primaria e sul blocco della pubertà nei bambini.

Fuoco e fiamme da Fedez, dunque. La puntata "tosta" - come l'ha definita lo stesso rapper - sarà disponibile al pubblico da domani, 20 novembre. Ma già emergono anticipazioni in grado di rendere perfettamente l'idea di cosa sia accaduto. A cominciare dalle scaramucce iniziali. "Non vogliono dibattere con me perché sanno che con me è un pochino più complicato far valere le ragioni della prepotenza, con me bisogna cercare di ragionare", aveva infatti commentato Adinolfi, rispondendo a Fedez che aveva ammesso di aver faticato a trovare ospiti disposti a dibattere con il giornalista ed ex deputato. E Cathy La Torre, a bruciapelo: "Comunque Mario c'hai un ego proporzionale alla tua presenza!".

Quindi, via al match dialettico con una prima domanda su omosessualità, transessualità e concetto di famiglia. "Per me non è tutto famiglia!", ha scandito Adinolfi, ricordando come sull'argomento litigò anche con Michela Murgia. "Ho avuto la fortuna di conoscerla. Litigammo brutalmente perché mi proponeva questo schema per me assurdo della famiglia queer", ha osservato il giornalista. E ancora: "Secondo me si vuole dire che la famiglia naturale è male. Questa non è un'idea di Michela, è un'idea che c'è nella società. Anche Roberto Saviano, figlio dell'esperienza alla lotta alla camorra dice la camorra si radica nell'idea di famiglia, se cancellassimo l'idea di famiglia non ci sarebbero le mafie. Ecco io sono l'alternativa a tutta questa roba qua". L'ex deputato ha quindi sostenuto idee oggi considerate reazionarie, retrograde: ovvero, che la famiglia tradizionale è la base della società italiana.

Pronta, al riguardo, la replica di Fedez: "Che caz*o di fastidio ti dà se Michela Murgia ha fatto la famiglia queer?". E Adinolfi: "Ma quante volte me l'avranno fatta sta domanda secondo te? Che domanda stupida è! È come ogni volta che fai il dibattito sull'aborto e chiedono ma perché sei contro l'aborto, lascia liberi di abortire e tu non abortire, giusto?". Il presidente del Popolo della Famiglia ha quindi argomentato ancora: "Il mio punto di vista in cui faticate a entrare è che l'aborto sia un omicidio, allora equivale a dire: va bene ammazzare? Se vuoi ammazzare ammazza, poi io non lo farò! Non è tutto uguale!". Replica dell'avvocato La Torre: "L'aborto non è un omicidio, anzi è un diritto consentito dalla nostra legge".

A un tratto, pure Fedez sembra perdersi nei meandri delle mille diciture di genere, definendo l'avvocato "donna non binaria". Errore, a quanto pare. Si apre quindi una discussione sull'identità di genere e Adinolfi torna all'attacco: "L'elemento della dottrina gender è un elemento pervasivo della nostra società. Se prima erano zero che al Careggi facevano la triptorelina per bloccare la pubertà e adesso sono diventati 250 o è un'epidemia oppure le condizioni ambientali, dottrinali, di indottrinamento dentro casa, a scuola… Io le vostre dottrine le rifiuto". Il confronto si infiamma e volano scintille quando il conduttore approfondisce con La Torre il discorso sulla transessualità primaria e sul blocco della pubertà nei bambini. Adinolfi al riguardo non usa giri di parole, è tranchant e parla di "una violenza criminale".

A sostegno della propria invettiva, il giornalista fa riferimento a "Detransition", il movimento di ragazzi e ragazze che non si trovano più nel loro corpo trasformato e vogliono riacquistare l'identità originaria. L'atmosfera si scalda e i toni si alzano, Cathy La Torre dopo il rifiuto di Adinolfi di rispondere alla domanda "Se tua figlia fosse…" si infiamma. "È una domanda che sta mostrando che tu non empatizzi con nessun genitore che oggi ha un figlio o una figlia che gli dicono papà, mamma io non mi sento di appartenere a questo genere". Il presidente del Popolo della famiglia non indietreggia: "Non empatizzo no, a 12 anni! Vado da quelli e gli dico ma siete matti? Siete matti se gli iniettate la triptorelina… Se iniettano la triptorelina sono matti, sono matti e criminali. Matti e criminali!".

Gli equilibri a quel punto cedono e Cathy La Torre sbotta, auspicando addirittura l'ipotesi di azioni legali contro l'interlocutore.

"Se siete dei genitori di persone trans denunciatelo per diffamazione, vi assisto io perché vi sta diffamando, ci sta dando dei violentatori!". Vani i tentativi di Fedez cerca di placare gli animi. Alla fine, il dialogo è saltato.

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