La terra trema nuovamente nelle Marche. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 5.7, secondo i geologi locali la più robusta in questa zona dal 1930, è stata registrata, alle ore 7.07, dall'Ingv-Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in mare, al largo della costa marchigiana pesarese. L’evento sismico è stato localizzato a una profondità di otto chilometri e ha avuto un’intensità tale da essere avvertito anche a Roma e in diverse regioni del centro Italia, in tutta la Romagna, parti dell'Abruzzo e della Toscana. Ma anche nel Nord est, a Venezia, Verona, Padova, Vicenza e Rovigo. Il terremoto ha raggiunto anche Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina. Nell’area dell’epicentro ci sono state altre scosse, di magnitudo inferiore alla prima, ma di media intensità.
Lo sciame sismico
Sono più di dieci le rilevazioni del sismografo nei minuti successivi alle 7.07, con scosse di magnitudo compresa tra 4.0 e 3.4. La più alta è stata registrata alle ore 7.12, una di magnitudo 3,1 alle ore 7.15, una di magnitudo 3.4 alle ore 7.16, una di magnitudo 3.6 alle 7.19 e una di magnitudo 2.5 alle ore 7.23. Altre di assestamento sono ancora avvertite. Dalle prime verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dalla protezione civile non risultano danni a persone e cose. Ci sono state diverse telefonate alle centrali operative ma nessuna richiesta di soccorso. Intanto nelle zone nevralgiche si sentono ancora le ambulanze e i mezzi dei pompieri che girano in città per soccorsi e verifiche.
La reazione dei residenti
“I lampioni di illuminazione pubblica – ha raccontato un abitante di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino – oscillavano come fuscelli, tutto tremava forte, una sensazione terribile e la gente si è riversata in strada”. Ha creato confusione e panico l’ennesimo terremoto nelle Marche e, seppure non ci sono state conseguenze gravi, adesso si dovranno controllare gli edifici pubblici e privati. Dai primi riscontri, non ci sarebbero danni visibili sui palazzi, ma già si notano fessurazioni e crepe in diverse abitazioni. Al momento si lamentano distacchi di stucchi e lesioni in alcune chiese nella zona di Senigallia e Pesaro. A Palazzo delle Marche, sede dell'assemblea legislativa, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici. Nel frattempo il personale del consiglio regionale delle Marche è stato invitato a rimanere a casa in smart working. L'unità di crisi dell'azienda ospedaliero-universitaria delle Marche ad Ancona è riunita per monitorare la situazione e prendere eventuali misure. Per ora non si rilevano danni alle strutture dell'ospedale regionale ma solo qualche pezzo di vernice e intonaco caduti per le scosse. Nessuna evacuazione di pazienti è stata necessaria, né vi sono danni strutturali al nosocomio.
I primi provvedimenti delle istituzioni
Il traffico ferroviario è stato bloccato in via precauzionale nei pressi di Ancona, sulla linea adriatica, per sospetti danni ai binari e per svolgere verifiche dopo le forti scosse di terremoto fino a mezzogiorno. In diverse città sono state sospese le lezioni scolastiche e universitarie. In particolare a Fano, Pesaro, Senigallia e Ancona sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha indetto una conferenza stampa in cui ha fatto un primo punto della situazione in attesa di ricevere, nelle prossime ore, ulteriori informazioni in seguito alle verifiche del caso. "Abbiamo subito allertato la protezione civile, i vigili del fuoco e le prefetture. Abbiamo consigliato a tutti - ha affermato - la chiusura delle scuole nella giornata di oggi, soprattutto a Urbino e Ancona, per fare la verifica degli edifici e capire se ci sono danni; sono in corso verifiche e sopralluoghi in tutte le strutture pubbliche. Dai primi dati a nostra disposizione non risultano danni gravi". Intanto, come riporta una nota di Palazzo Chigi, il presidente del consiglio Giorgia Meloni è in costante contatto con il dipartimento della protezione civile e con il presidente della Regione Marche per seguire l'evoluzione della situazione. Sul terremoto è intervenuto il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.
"Ci siamo svegliati stamattina con il tema Marche - ha detto - siamo in contatto con sindaci con amministratori regionali, qua c'è una macchina pubblica da riorganizzare e da potenziare dal punto vista del capitale umano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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