Con l'apertura a nuove modalità di utilizzo, la Carta di identità elettronica (Cie) si appresta a sostituire in toto lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale): i livelli 1 e 2 del documento consentiranno infatti di accedere in modo semplice a una serie di servizi della Pubblica amministrazione fino ad ora preclusi.
Documento unico
L'obiettivo di arrivare a "spegnere lo Spid" era stato da tempo anticipato dal sottosegretario di Stato con delega all'Innovazione Alessio Butti, che aveva spiegato chiaramente a Il Corriere il perché di questa decisione. "Uno Stato serio deve essere l’unico a poter disporre ed erogare certificati di identità anche digitali, mentre Spid usa identity provider privati", aveva precisato l'esponente di Fratelli d'Italia. Oltre ciò, l'elevato livello di sicurezza richiesto dalla stessa Unione europea per quanto concerne l'identità elettronica è ad ora raggiungibile esclusivamente proprio con la Cie.
Nella giornata di oggi, venerdì 31 marzo, Butti ha spiegato alla Camera che, pur essendo da rispettare determinate tempistiche per arrivare al completamento della transizione, la strada è tracciata."Nessuno spegne nulla", ha dichiarato il sottosegretario,"quanto già esiste rappresenta un patrimonio su cui costruire ogni soluzione possibile per il futuro", e sono in corso "attività per l'utilizzo di Cie anche in mobilità". La prima necessità resta quella di "dare luogo a un serio processo di razionalizzazione del sistema di identità digitale attraverso un unico sistema di accesso a tutti i servizi della Pubblica amministrazione e per il servizio sanitario".
Cosa cambia
Come indicato qualche giorno fa sul portale Cartaidentita.it dal Viminale, saranno sufficienti le credenziali di livello 1 e 2 della propria Cie "per accedere in modo più semplice e veloce ai servizi online della Pubblica amministrazione e a quelli dei privati dotati del pulsante 'Entra con Cie'". In precedenza, per i possessori di carta d'identità elettronica era possibile accedere ai servizi della Pa solo con un livello 3, cosa che richiede o l'utilizzo di un lettore di smart card per pc o laptop o il possesso di uno smartphone con tecnologia Nfc.
Ora cambia tutto, dato che "i cittadini in possesso di Cie possono accedere ai servizi online in pochi passi e da qualsiasi dispositivo, semplicemente attivando una coppia di credenziali (username e password) o, se richiesto dal servizio, un secondo fattore di autenticazione (codice temporaneo OTP, scansione QR code)". Anche nel caso in cui non si sia in possesso del documento fisico, sarà sufficiente digitare il Puk e il numero di serie associato alla propria Cie, dati che il Comune è tenuto a fornire all'utente nelle fasi di richiesta.
Attivazione
Le credenziali devono essere innanzitutto attivate con una procedura online, ancora prima di ricevere fisicamente la carta. Basterà aver fatto domanda di ottenimento del documento presentando i propri contatti, come email e numero di telefono. "Puoi attivare le credenziali, anche prima della consegna della Cie, semplicemente: inserendo il tuo codice fiscale, il numero di serie della Cie e alcune cifre della prima metà del codice Puk (presenti sulla ricevuta che ti è stata rilasciata) e proseguendo con la procedura di attivazione", precisa ancora il Viminale. In caso di smarrimento del Puk, su Cartaidentita.it, è si spiega anche come recuperarlo.
Pur non essendo più strettamente necessario come prima, il livello 3 continua ad essere ancora richiesto per alcune specifiche attività, ad esempio l'apposizione su certe tipologie di documenti della propria firma digitale.
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