Se vi garba un appartamento, non è necessario che vi rivolgiate ad una agenzia immobiliare. Non è importante nemmeno munirsi di chiavi di contrabbando per entrare nell’alloggio. Meglio di ogni altro dispositivo c’è l’esplosivo, una carica giusta e bum salta la porta e l’accesso ai locali è agevolato. Non trattasi di una scena da film americano, ma storia verissima de “noantri”, Roma Cinecittà Est, casa di proprietà dell’Enasarco, alloggio vuoto e dunque una signora peruviana, anzi due perché la medesima è incinta, ha provveduto a mettere in azione l’atto dinamitardo, una volta fatta saltare la porta, ha preso possesso dell’immobile che è privo di gas e luce ma, la stessa peruviana ha garantito, arriverà una squadra di esperti suoi compatrioti per sistemare l’uscio e badare all’allacciamento delle utenze.
Così bisogna fare, al diavolo le liste di attesa, le carte bollate, le caparre e le fidejussioni, due gocce di tritolo e il gioco è fatto, magari apponendo all’ingresso una romantica insegna “sweet home”. I coinquilini ha udito il botto, hanno chiamato i carabinieri che, dopo aver accertato i fatti e la new entry, nulla hanno potuto fare, la peruviana non si muove, sono cambiati i tempi, una volta le donne urlavano “l’utero è mio e lo gestisco io”, adesso, nel Salis 2.0, la formula vincente è “l’occupazione è mia e la gestisco io”.
Non c’è soluzione, la gravida metterà alla luce (senza allacciamento) una creatura che non capirà nulla del luogo della sua natività. Del resto anche Gesù nacque in una mangiatoia ma nei vangeli non risulta che Maria abbia fatto ricorso alla dinamite per occupare la stalla. In seguito non sopraggiunsero i carabinieri ma i Re Magi.
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