Uomo derubato di 35mila euro: come funziona la truffa dell’agente immobiliare

Il malcapitato è stato convinto, su WhatsApp, ad acquistare un appartamento a un prezzo molto vantaggioso: come è stata architettata la truffa. Alcuni consigli per evitare di cadere in trappola

Uomo derubato di 35mila euro: come funziona la truffa dell’agente immobiliare
00:00 00:00

L'avevano architettata bene ma sono stati scoperti dalla polizia e arrestati: una donna di 40 anni e suo figlio di 20 anni sono riusciti a sottrarre 35mila euro a un malcapitato di Pordenone dopo aver ottenuto la sua fiducia spacciandosi per due agenti immobiliari e convincendolo ad acquistare una casa. La prontezza e l'ottimo lavoro degli investigatori della Squadra Mobile hanno scoperto la truffa risalendo agli artefici grazie anche a una perquisizione a domicilio.

Come è nata la truffa

Tutto è nato con una chat su WhatsApp: l'uomo sarebbe stato contattato da madre e figlio che si erano presentati con il nome di un'agenzia immobiliare conosciuta. Dopo aver ottenuto la fiducia dell'uomo e lo scambio delle prime battute, ecco che è arrivata la proposta che non poteva rifiutare: un appartamento in vendita a un prezzo concorrenziale, un affare, impossibile tirarsi indietro. La bonarietà e ingenuità dell'uomo hanno dato il via al finto affare: i due sono riusciti a farsi bonificare inizialmente una somma di denaro pari a 25mila euro ma, non contenti, per "perfezionare" il tutto ne hanno pretesi altri diecimila.

La scoperta della polizia

Dopo una segnalazione gli agenti sono riusciti a scoprire le generalità della vittima così da contattarla e metterla in guardia da quanto era accaduto, risalendo ai movimenti bancari dei due finti immobiliaristi, che poco tempo prima avevano ritirato il denaro a Cagliari. Una volta individuati i truffatori la Squadra Mobile ha ritrovato quasi per intero il denaro dell'uomo perquisendo la loro abitazione.

Madre e figlio si trovano adesso in carcere: su di loro pende l'accusa di truffa aggravata mentre la donna è anche accusata di aver violato gli obblighi relativi alla sorveglianza speciale dal momento che il provvedimento le impediva di utilizzare mezzi informatici per le transazioni. Dopo essere stati per direttissima, i due hanno l'obbligo di firma come misura cautelare.

Ecco come difendersi

Il caso molto eclatante dell'uomo raggirato a Pordenone fa luce sulle numerose truffe che si perpetrano soprattutto tramite una delle app più usate al mondo, WhatsApp: per evitare di essere raggirati, è sempre ottima norma controllare chi ci scrive, il mittente, verificarne l'identità e non lasciarsi sorpendere soprattutto nel caso di richieste di denaro e nemmeno se vengono chiesti dati sensibili come password, conti bancari e quant'altro.

Prima di effettuare qualsiasi pagamento a uno sconosciuto è bene incontrarsi di persona: quando si tratta di agenti immobiliari, come in questo caso, è bene contattare l'agenzia per avere conferma o meno di chi ci si trova davanti e prima di procedere a qualsiasi acquisto è bene consultare il proprio avvocato o notaio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica