Una vacanza rovinata costituisce a tutti gli effetti un danno, sia economico che morale, pertanto, in alcune occasioni, è possibile anche chiedere un risarcimento. Ciò accade quando, ad esempio, alloggiamo in una struttura ricettiva che non ha tutti quei servizi che invece aveva promesso al momento della prenotazione. Chiaramente non potremo chiedere di essere risarciti in caso di eventi straordinari.
Quando una vacanza rovinata diventa un danno
Per parlare di "danno alla vacanza" vengono considerati due aspetti, quello morale e quello economico. Il danno morale è facilmente comprensibile. Le persone vanno in vacanza per prendersi una pausa e godere di un po' di riposo, ciò che turba quel riposo o le ragioni del viaggio è da considerarsi danno. Va inoltre ricordato che il dirtto alla salute e alla vita familiare è sancito dalla Costituzione, pertanto, in caso di lesione di quei diritti, può scattare il risarcimento. Il danno economico, invece, fa riferimento a quanto speso per ottenere un servizio che magari è risultato assente.
Tanti gli eventi che possono essere classificati come "danno". Si va dai problemi nel viaggio, come un volo cancellato all'ultimo o rimandato senza preavviso, alle strutture alberghiere che sui siti si presentano in un modo e poi appaiono molto diverse nella realtà, con stanze più piccole e meno accessoriate rispetto a quanto promesso. Ogni situazione va valutata.
Quando i disservizi, conclamati e riconosciuti, causano danni morali ed economici, ecco che si può chiedere il risarcimento. Chiaramente si deve dimostrare che l'inadempimento è pienamente attribuibile alla struttura ricettiva, all'agenzia di viaggi o alla compagnia aerea. Insomma, quei problemi insorti per causa di forza maggiore non sono rifondabili. In caso di difformità dei servizi, o viaggi rimandati senza alcuna ragione e preavviso, invece, si può invece tentare di chiedere un indennizzo.
Come ottenere il risarcimento
Se ci sono le basi per chiedere un risarcimento, bisogna agire entro 10 giorni dal nostro ritorno a casa, provvedendo a inoltrare un reclamo scritto con raccomandata o pec all'albergo o all'agenzia viaggi. Nel reclamo si deve spiegare con precisione quale sia stato il danno subito, inserendo anche le sue conseguenze, e poi procedere con la richiesta di risarcimento, proponendo una cirfra. Nel caso in cui la struttura non risponda, è possibile appellarsi al giudice di pace, ma solo se parliamo di importi fino a 5mila euro.
Ci si può rivolgere anche al giudice del tribunale ordinario: abbiamo tempo fino a un anno dopo la vacanza.Per quanto concerne i termini di prescrizione, abbiamo un anno di tempo per i danni non alla persona, tre anni per i danni alla persona, e 12/18 mesi per i danni causati dai servizi di trasporto.
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