Venere di Botticelli "testimonial" dell'Italia: Pd all'assalto del governo

Il ministero del Turismo sceglie la celebre opera di Botticelli come "influcer virtuale" per promuovere l'Italia nel mondo. Il Pd critica, ma dimentica i flop delle campagne di sinistra sulla cultura e il turismo

Venere di Botticelli "testimonial" dell'Italia: Pd all'assalto del governo

Ai critici con la puzza sotto il naso figuriamoci se poteva piacere. Come noto, infatti, pur di contestare il governo si aggrappano a qualsiasi cosa. Anche alla Venere del Botticelli. La celeberrima opera conservata agli Uffizi di Firenze è stata scelta dal ministero del Turismo come protagonista di una campagna internazionale di promozione del nostro Paese e la circostanza non è piaciuta ai soliti detrattori. Presentata dal ministro Daniela Santanchè e dal collega Antonio Tajani, con il ministro dello Sport Abodi e l'ad di Enit, l'iniziativa prevede una serie di contenuti promozionali nei quali l'inconfondibile Venere viene ritratta nei luoghi più suggestivi della Penisola, ritratta come un'influencer d'eccezione dell'italianità.

Venere "testimonial" del turismo in Italia

In una delle cartoline ideate dal gruppo pubblicitario Armando Testa, Venere inforca una bicicletta davanti al Colosseo. In un'altra mangia una pizza sulle rive del lago di Como o si scatta un selfie in piazza San Marco a Venezia. "Questa nuova Venere viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la meraviglia dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell'offerta turistica ricca e variopinta che rendono così unico il patrimonio dell'Italia", hanno spiegato dal ministero, motivando così la scelta di 'ingaggiare' la celeberrima opera d'arte come testimonial virtuale della nostra Penisola nel mondo. Un'idea forse non rivoluzionaria ma certo azzeccata, se si considera che il pubblico di riferimento sarà per l'appunto internazionale. In questo senso, la campagna unirà una delle bellezze artistiche più riconosciute alle tante bellezze paesaggistiche e architettoniche di casa nostra.

Le critiche

Ma c'è chi è riuscito a prendersela col governo persino per questa iniziativa. "Di questo passo qualcuno metterà un mandolino o un caciocavallo tra le mani del David", ha sfottuto il sindaco Pd di Firenze, Dario Nardella. E poi, parlando di "campagna macchiettistica", attaccato: "Invito la ministra Santanchè a unire gli sforzi per fare un racconto più veritiero e meno caricaturale delle nostre città d'arte. Noi siamo disponibili. A Firenze stiamo combattendo contro uno sfruttamento commerciale ridicolizzante delle bellezze artistiche come i grembiuli con le parti intime del David o riproduzioni grottesche delle opere d'arte con pose stupide". Ma la campagna istituzionale non ha nulla a che vedere con quelle riproduzioni di pessimo gusto citate dal sindaco Pd. A lamentarsi è stato poi anche Antonio Natali, ex direttore degli Uffizi: "Questa campagna è lo specchio dei tempi e a me francamente cadono le braccia".

Le iniziative flop della sinistra

Le immagini della Venere itinerante hanno anche fatto discutere sui social, dividendo gli utenti tra chi le criticava e chi invece riconosceva l'originalità della campagna promozionale. A far discutere è stato anche il claim scelto per l'iniziativa: "Open to meraviglia", con quella concessione all'inglese che non ha convinto troppo Vittorio Sgarbi. Ma, in fatto di promozione dell'Italia all'estero, la nuova iniziativa ministeriale appare geniale in confronto a certe discutibili e discusse scelte operate in passato da esponenti e governi di sinistra. Qualcuno forse ricorderà l'imbarazzante video in cui l'allora ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, con un inglese un po' scolastico, invitava gli stranieri a visitare l'Italia.

"Please, visit Italy...", diceva l'esponente di centrosinistra. Parodie e sfottò all'epoca non erano mancati. Era il 2007. Dieci anni dopo, nacque il portale "VeryBello!", lanciato dal ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, insieme al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e al commissario Expo, Giuseppe Sala. Obiettivo: raccogliere in un unico portale tutti gli eventi culturali italiani e "rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo".

E come andò? Non benissimo, visto che venne chiuso dopo solo un anno. Sempre l'ex ministro Franceschini aveva inaugurato "It’sArt", una piattaforma digitale per promuovere la cultura. Altro progetto mai decollato per davvero e subissato di critiche.

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