Il vero "scandalo" di Fassino, svelati documenti su Scurati e il Pd: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il profumo del duty free di Fiumicino, lo choc del 25 aprile e Vannacci

Il vero "scandalo" di Fassino, svelati documenti su Scurati e il Pd: quindi, oggi...
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- C’è qualcuno che ancora si stupisce se Israele e Palestina non sono, e forse non saranno mai, due Stati per due popoli? Basta guardare in 25 aprile. Al corteo per la Liberazione sfilano sia i pro-Israele che i pro-Palestina, entrambi sono convinti di essere dalla parte della ragione, si insultano e se possibile si prendono pure a schiaffoni. Questa gente con la tragedia della Terra Santa non ha nulla a che fare, eppure si odiano. Figuratevi chi vive a Gerusalemme e ha motivazioni profonde per non amare il suo vicino.

- Nel giorno in cui la Brigata Ebraica viene insultata e minacciata, in cui giovani arabi di seconda generazione urlano “cani ebrei” agli israeliani in corteo, in cui si registrano scontri, botte, insulti, sputi, La Stampa riesce a titolare “Tutti uniti sull’antifascismo”. Scusate, uniti dove?

- Secondo Noto Sondaggi, il 5% degli elettori del Pd non si definisce antifascista. Direte: sarà un errore statistico. Può darsi, eppure tra gli elettori di Alleanza Verdi e Sinistra non ce n’è nemmeno uno che non si definisca tale, errore statistico o meno. Vi sembrerà una percentuale irrisoria, ma l’idea che Elly Schlein condivida la sedia con un “non antifascista” fa sorridere. È un po’ come se le metastasi di quello che considerano un cancro fossero ormai radicate nel corpo elettorale dem.

- La storia di Piero Fassino è straordinaria, ma no: non per quanto sta emergendo in queste ore sul presunto furto al duty free. Adesso vi spiego. Va bene: i giornali parlano di un video che smentirebbe la sua versione sulla “dimenticanza” del profumo nella tasca della giacca. Lui smentisce categoricamente, e dobbiamo credergli. Anche se sembra che testimoni dall’interno dell’aeroporto assicurino addirittura che non sarebbe la prima volta, motivo per cui il deputato dem pare fosse tenuto d’occhio. Tuttavia a far sorridere in questa folle, assurda vicenda è l’album di famiglia di Fassino: iscritto alla Federazione Giovanile Comunista, ritratto più volte al fianco di Enrico Berlinguer, consigliere comunale del PCI, artefice della svolta della Bolognina, ultimo segretario dei Ds. Insomma: un comunista, o ex comunista, duro e puro. Siamo sinceri: è difficile immaginare che uno col suo stipendio volesse sgraffignare una boccetta di Chance di Chanel. Ma che lo volesse comprarla o intendesse rubarla, ai fini del significato simbolico cambia poco: quella boccetta così costosa, simbolo perenne del lusso capitalista più sfrenato, in mano a Fassino dimostra una cosa: alla fine della fiera, il Capitale ha vinto su Marx. Per i “compagni”, il vero scandalo è questo.

- Emergono nuovi documenti sul caso Scurati in Rai. Al netto del pastrocchio sul contratto (quanto pagarlo?), una cosa è certa: la mattina del 19 aprile, il giorno prima della diretta, la Rai aveva dato il via libera a spendere 400 euro tra treni e hotel per ospitare lo scrittore a Roma. Ordine che è stato annullato solo alle 13.04 del 20 aprile, quindi diverse ore dopo il post di Serena Bortone, a bubbone ormai scoppiato. Ora, va bene tutto: ma mi spiegate quale regime censorio paga albergo e biglietti ad un intellettuale che intende zittire?

- Vannacci sarà candidato e capolista della Lega, ma solo nella circoscrizione Centro.

È un vero peccato: mi sarebbe piaciuto garantire un voto in più al generale e spedirlo a Bruxelles solo per veder rosicare la redazione di Repubblica che, grazie alla prima recensione negativa al suo libro, ha contribuito a renderlo il soldato più famoso d'Italia. I veri sponsor di Vannacci sono loro, non Salvini.

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