Ferrari 250 GTO, l'auto da sogno di Vanilla Sky

Nell'intrigante dramma onirico hollywodiano, uno yuppie bello e dannato sogna la sportiva italiana più ambita di sempre. Perché la Ferrari 250 GTO è stata e rimarrà un mito su ruote. Non a caso era l'auto più costosa del mondo fino a che...

Ferrari 250 GTO, l'auto da sogno di Vanilla Sky

Se sognaste d’essere gli unici eredi di una grande casa editrice, di svegliarvi un sontuoso attico del Dakota Bulding di New York City, lato Central Park. Dopo esservi fatti una doccia bollente, aver messo al polso il vostro bell’IWC Mark.XV, ed essere scesi in garage, cosa sognereste di mettere in moto? David Aames (interpretato da Tom Cruise) in Vanilla Sky sognava una Ferrari 250 GTO blu notte. Una delle auto sportive più rare e costose del mondo. Secondo la scuderia di Maranello: “La vettura del passato che meglio sintetizza la filosofia Ferrari”. E se lo dicono loro, a noi altri non rimane che fidarsi.

Ferrari 250 GTO

Elaborata in tandem dall’ingegnere Mauro Forghieri con carrozzeria disegnata da Sergio Scaglietti, la Ferrari 250 sognata nel capolavoro della settima arte firmato da Cameron Crowe, che compare tra citazioni della “nouvelle vague” e una colonna sonora da Oscar, era una berlinetta prodotta tra il 1962 e il 1964, con motore V12 che le garantiva grandi prestazioni e la voleva eleggere “antagonista” all’italiana della Jaguar E-Type. Studiata fino al minimo dettaglio quale auto da competizione - prima di diventare amatissima “Gran Turismo Omologata” da strada - il primo modello definitivo esordì alla 12 Ore di Sebring del 1962 con il succitato motore V12 3 litri con specifiche Testa Rossa progettato da Gioachino Colombo, per poi partecipare alla più nota 24 Ore di Le Mans nel 1962 e nel 1963.

Le due versioni di carrozzeria, forse tratto più apprezzato dell’auto che rimarrà comunque negli annali come “migliore sportiva degli anni ’60”, la peculiarità degli esemplari prodotti prima del 1964, dotati dei tre caratteristici piccoli “pannelli apribili” a forma di “D” posti nella parte anteriore del cofano e che si possono notare in molte fotografie d’epoca. Diremmo “si possono notare anche nell’esemplare del film”, dove in effetti si notano, ma forse molti non sanno che la 250 GTO oltre ad essere un sogno lucido nella pellicola, era un sogno anche per Hollywood. Prodotta in soli 36 esemplari, non la si poteva reperire facilmente, e per le riprese è stata usata una replica basata sulla Alpha One GTO, “costruita dallo specialista italiano Joe Alphabet nel sud della California”. Dettaglio sconosciuto ai più, anche ai fan del film prodotto e distribuito dalla Paramount Pictures in quello che ormai ci appare come un distantissimo 2001.

Ferrari 250 GTO

Perché sia stata scelta o sognata proprio quell’auto non è spiegato nel dettaglio, ma la bellezza e il fascino della Ferrari 250 GTO nella sua inedita carrozzeria color “Blu Scozia” ha segnato profondamente l’immaginario degli spettatori, come quello dei collezionisti di auto che hanno sempre investito capitali per accaparrarsi un esemplare dell’auto da “sogno lucido”. Tra loro non potrebbe non esserci Ralph Lauren che ne possiede una rossa “1 serie” del ’62.

Come riporta Forbes infatti: “Ogni volta che una Ferrari 250 GTO viene messa all'asta è un evento” nel mondo. E questo non solo per la sua indiscutibile bellezza, ma proprio per il suo essere ed esser rimasta estremamente rara. Fino a quest'anno la Ferrari 250 GTO del 1962 (ricarrozzata '64, ndr) battuta all'asta da Sotheby's nel 2018 per 48 milioni di dollari, si era guadagnata per l'ennesima anno il primato di "auto più costosa di sempre mai venduta all'asta". Si trattava dell'esemplare guidato dal campione del mondo Phil Hill durante la Targa Florio del '62. Ma questo record molto italiano è stato infranto dalla Mercedes-Benz 300 SLR Uhlenhaut Coupé con "ali di gabbiano" battuta all'asta sempre da Sotheby's per appena 135 milioni di euro.

Ferrari 250 GTO

Riavvicinandoci alla realtà, chi ha visto il film ricorderà che il tenebroso David Aames, pur avendo un conto in banca adatto all'acquisto di una Ferrari - magari non una GTO, ma una Ferrari 550 Maranello che era la berlinetta in produzione in quegli anni sì - nella reatà guidava una bella Ford Mustang Fastback verde scuro del '67.

L'auto del ribelle americano per antonomasia. Ma di questi cavalli selvaggi parleremo alla prossima occasione. Nel frattempo, vi rimando al ricordo di una conturbante Penelope Cruz sotto un bellissimo cielo vaniglia in perfetto stile Monet.

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