Alexander "Sasha" Selipanov, furore dell'Est e animatore delle moderne hypercar

Un profilo diverso, un soggetto al di fuori degli schemi, questo è Sasha Selipanov, l'attuale Head of Design di Koenigsegg col pallino per le supercar

Alexander "Sasha" Selipanov, furore dell'Est e animatore delle moderne hypercar
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Noti la sua descrizione professionale e leggi: car designer. Fin qui, nulla di strano. Osservi il suo look, il suo modo di fare, le maniere in cui comunica, le sue origini, la sua provenienza e capisci che la sua vita è un'avventura straordinaria. Alexander Selipanov, per tutti è Sasha, un ragazzo di ormai quarant'anni, nato in Georgia, e prima firma di Koenigsegg, brand specializzato nelle più esclusive ed estreme hypercar del mondo. Auto pronte a scaldare il cuore degli appassionati, seppur esse siano congegnate nella fredda Svezia e con il rigore tipico degli scandinavi. Quelle linee filanti, intrecciate, taglienti e aerodinamiche sono frutto di studio, abnegazione, furore e desiderio di un uomo dell'Est pervaso dal fascino delle supercar fin dalla tenera età.

Da Tbilisi alla California

La prima parola della sua vita, confessata tra il serio e il faceto, è macchina. Un segnale, un destino tracciato per Sasha Selipanov, cresciuto a Tbilisi quando l'Unione Sovietica collassava su sé stessa, lasciandosi dietro macerie e disgregazione. Veder sfilare i carri armati e i mezzi corazzati lo fece giurare di non disegnare mai oggetti del genere, ma di concentrare i suoi sforzi sulle automobili. La sua vera passione. Tutti i ragazzini con una penna, o una matita, salda nella mano iniziano a tratteggiare su carta le forme tipiche di una berlina, con i tre volumi ben mercati. Per lui non è mai stato così, ha abiurato fin da subito l'idea di far confluire il proprio talento in qualcosa di anonimo, preferendo di gran lunga le supercar.

Ferrari F40

La sua folgorazione è stata la Ferrari F40, il grande mito di Maranello, l'ultima signora del Drake. La formidabile sportiva purosangue del Cavallino Rampante è la base di tutto e ciò che ha convinto il giovane Sasha a intraprendere la strada del desing. Da Tbilisi a Mosca per procacciarsi il diploma, poi, munito di passaporto e visto in mano vola negli Stati Uniti per frequentare l'ArtCenter College of Design, in California, terminando il suo percorso con massima soddisfazione. Aspira all'Italia, magari in Ferrari, o alla Germania, ma serve conoscere l'italiano e il tedesco. Alla fine, alla sua porta bussa proprio un colosso teutonico.

Selipanov approccia le supercar

I suoi progetti e la tesi "Dino Competizione: una supercar economica del marchio junior Ferrari" non passano inosservati, anzi, scatenano l'interesse, verso questo ragazzo, da parte di Volkswagen e Honda, filiali americane. La spuntano gli europei, così il ragazzo di Tbilisi si trasferisci a Potsdam, a pochi chilometri dalla capitale tedesca, Berlino. Al designer center di Volkswagen, Sasha si fa le ossa, lavorando su modelli di massa come la Golf e la Jetta, spaziando anche su altri marchi del Gruppo, come Skoda, Audi e Seat. La sua vena, però, non è efficace su questa tipologia di veicoli, tant'è che la sua creatività sboccia quando può mettere le mani sulle Lamborghini e Bugatti. Dietro alla Huracan e alla Chiron, c'è tanto di Selipanov.

Koenigsegg
Christian von Koenigsegg (sinistra) e Sasha Selipanov (destra)

Quando il terremoto "Dieselgate" scuote le fondamenta dell'industria tedesca, con la smobilitazione di tanti membri della dirigenza, anche Sasha abbandona la missione, seppur a malincuore. La sua nuova casa diventa Genesis, dove elabora dei progetti da esposizione per il brand di origine coreana, qualcosa di moderno e innovativo, anche a trazione elettrica. Nella sua mente però c'è soltanto una voglia matta di tornare a fare supercar. La possibilità non si fa attendere, Christian von Koenigsegg gli concede la chance di diventare direttore del design delle sue folli hypercar. Sasha ci mette cuore e passione, agitando le sue carte non conformiste. Il designer con le t-shirt dei Metallica, l'hipster dell'Est riesce a trovare la chiave di volta nello stile delle più avanguardistiche e potenti macchine del globo, sposando a pieno le ambizioni e le volontà del fondatore della casa di Ängelholm.

Il futuro è dalla sua, vedremo se i suoi progetti, le sue trovate e le sue intuizioni riusciranno a incastonarsi come diamanti nella storia dell'auto, come è capitato a Giorgetto Giugiaro, Bruno Sacco e tanti altri unici interpreti di questo mondo creativo. In tal caso, Koenigsegg e tutto il movimento automotive lo ringrazieranno. Noi restiamo alla finestra fiduciosi, finora il suo contributo è stato prezioso e siamo certi che il meglio debba ancora venire.

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