I punti chiave
Tutti sappiamo che acqua ed elettricità non vanno per niente d’accordo. Ce lo insegnano sin da piccoli a non far mai avvicinare troppo questi due elementi. Per questa ragione, visto il progressivo diffondersi delle vetture elettriche e ibride, molti di coloro che le guidano potrebbero iniziare a chiedersi che cosa succederebbe nel caso in cui si è costretti a superare un piccolo guado, oppure in una situazione ben peggiore come quella di un alluvione – situazione tutt'altro che improbabile, perché sempre più spesso le cronache ci restituiscono immagini di allagamenti urbani dovuti ai nubifragi. I costruttori hanno ovviamente preso le misure necessarie per fronteggiare situazioni comuni come una pioggia abbondante o l’attraversamento di pozzanghere. Infatti, i veicoli ibridi ed elettrici sono progettati per essere sicuri a contatto con l’acqua. Tutto il sistema ad alto voltaggio (motore elettrico e pacco batterie) è progettato per essere elettricamente isolato dal telaio, in modo da non provocare scariche elettriche in esso. E fino a qui tutto normale, è ovvio che un veicolo elettrico debba essere in grado di resistere ad una nomale situazione di pioggia.
Ma ipotizziamo un caso più complesso, come appunto un guado oppure una situazione generale nella quale il veicolo è completamente sommerso dall’acqua. Dal punto di vista teorico, i veicoli elettrici sono progettati per essere sicuri anche in questi casi. Infatti, un’auto elettrica è studiata per non elettrizzare l’acqua che la circonda. Tuttavia, in questi casi, il pericolo maggiore è dato dalla possibile fuoriuscita di liquidi tossici contenuti all’interno delle batterie. Se vi trovate in una situazione del genere, in caso siano presenti bolle sulla superficie dell’acqua, è necessario allontanarsi immediatamente dal veicolo per la presenza di gas tossici. Inoltre, se l’auto rimane sommersa dall’acqua (specialmente in acqua salata) per un tempo prolungato, si può avere un danneggiamento dei componenti elettrici del sistema di alto voltaggio. Anche se non è un avvenimento frequente, questo può portare ad un corto circuito e ad una conseguente possibilità di incendio una volta che il veicolo non è più sommerso.
Cosa consigliano i costruttori?
Ma allora, di fronte a una strada allagata, fino a quanto si può osare? Alcune case, come Volkswagen e Skoda, indicano come limite il bordo inferiore della carrozzeria: in altre parole, il livello non dovrebbe arrivare a superare il fondo della scocca. Renault, invece, sconsiglia la guida se l’acqua supera la parte inferiore dei cerchi. Quanto a Opel, essa sottolinea la certificazione IP67 delle loro batterie e di tutte le parti attraversate da corrente: un componente con questa prescrizione può resistere a un’immersione di al massimo mezz’ora a una profondità di un metro. Volvo, da parte sua, ha collaudato accumulatori carichi al 100% immersi in acqua fino ad una profondità di 45 centimetri, verificando che le intensità di campo sono così basse da non essere percepite. Subaru, infine, se l’acqua supera certe soglie, la batteria viene esclusa dal sistema per ragioni di sicurezza. In generale, di fronte alla necessità di percorrere tratti inondati è sempre opportuna la massima prudenza.
È dunque necessario fermarsi e valutare con estrema attenzione lo stato della strada, tenendo il massimo margine di sicurezza. In generale, è meglio entrare in acqua solo dopo aver stimato una profondità non superiore alla metà dei cerchi, a passo d'uomo e facendo attenzione agli altri mezzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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