Auto elettriche, ecco quante ne circolano nel mondo

L'e-mobility avanza spedito in tutto il mondo. Le auto elettriche immatricolate sono sempre più numerose con i mercati cinesi ed europei a fare da traino: ecco la situazione e le prospettive per il nostro Paese

Auto elettriche, ecco quante ne circolano nel mondo

La rivoluzione che porterà all'elettrico è già iniziata e avanza spedita a gonfie vele: mentre il 78% degli italiani si dice favorevole a una mobilità sostenibile, il Report a cura di Fondazione Symbola ed Enel "100 Italian E-Mobility Stories 2023" fa sapere che circolano già quasi 20 milioni di auto elettriche per passeggeri, 1,3 milioni di veicoli elettrici commerciali e ben più di 280 milioni di mezzi per quanto riguarda le due ruote.

Germania davanti a tutti

In Italia, il 2021 si è chiuso con un aumento del 199% sulle vendite di ibride ed elettriche rispetto al 2020 con un quasi 40% sul totale delle immatricolazioni. Si avanza a passo spedito ma in Europa, per adesso, il comando lo deteniene la Germania con oltre 680 mila nuove immatricolazioni, più del doppio del Regno Unito (306mila) e Francia (303mila). Ma l'elettrico è in costante crescita tant'è che numerose stime propendono per un parco auto superiore al 50% nel giro di sette anni grazie alla tecnologia BEV. Oltre alla Cina, proprio l'Europa traina questo mercato con un aumento pari al 65,7% delle auto elettriche o con basse emissioni nel 2021 rispetto all'anno precedente.

"Garantire sostenibilità ambientale"

Supportare e riconvertire l'automotive italiano è fondamentale perché così si potrà garantire "la sostenibilità dal punto di vista ambientale, senza trascurare quella economica e sociale", ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel messaggio inviato in occasione della presentazione del Report di cui abbiamo appena parlato e promosso da Fondazione Symbola ed Enel X Way. Il governo a dicembre ha convocato un tavolo per sottolineare il "sostegno della transizione ecologica, da perseguire tuttavia tenendo conto del principio di neutralità tecnologica". L'obiettivo primario è quello di sostenere innovazione ed eccellenze nel campo dell'e-mobility oltre alla produzione di "nuovi e più efficaci strumenti indispensabili a garantire la competitività e la crescita economica del Paese, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2035 e al 2050".

Le prospettive per l'Italia

Ambiziose in linea con il governo Meloni e con uno sguardo verso un futuro concreto sono le idee del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha dichiarato che verranno installate più di 21mila colonnine elettriche per riqualificare la rete di distribuzione del carburante ma non solo. Intervistato da Milano-Finanza, il ministro ha parlato dell'assoluta necessità per l'Italia di avere il nucleare di quarta generazione e che il Mediterraneo possa diventare hub del gas. Sull'elettrico, però, fa sapere che sono stati firmati due decreti definiti cruciali grazie ai quali "verranno installate entro la fine 2025 almeno 7.500 infrastrutture di ricarica super-rapida sulle strade extraurbane, escluse quindi le autostrade, e 13.755 infrastrutture di ricarica veloci nelle città. Il piano non lascia indietro alcuna area del Paese, grazie al grande lavoro fatto dai tecnici del ministero".

"Alternative all'elettrico 100%"

Nel Pnrr, 2,2 miliardi sono previsti per iniziative che favoriscano la produzione di energia da fonti rinnovabili e destinati ai piccoli Comuni al di sotto dei 5mila abitanti. L'elettrico, però, dovrà essere affiancato anche da alternative "come il biometano e tutta una serie di elementi di produzione di carburanti sintetici, che possono mantenere i motori termici e le aziende del settore", ha dichiarato il ministro durante il convegno sul futuro delle aziende dell'automotive in vista dello stop ai motori termici previsto nel 2035. "I passaggi per arrivare all'elettrico sono la via maestra che dobbiamo seguire - ha aggiunto Pichetto Fratin - anche aiutando le aziende in questo periodo di trasformazione. Se è vero che non possiamo fermare questo cambiamento, dobbiamo gestirne l'adattamento".

"Bene l'automotive italiana"

I numeri della ripresa del settore automobilistico a fine 2022 sono confortati dalle percentuali in rialzo rispetto al novembre del 2021: +10,3% invece del -13,7% dello stesso periodo dell'anno precedente: lo ha fatto sapere il direttore di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Gianmarco Giorda, il quale ha sottolineaot che sottolineando che "continua il trend positivo anche per l'indice della fabbricazione di autoveicoli, in rialzo a doppia cifra nel mese (+13,5%), e per l'indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (+7,2%)".

L'auspicio è che il trend in crescita si possa assestare anche nel 2023 "anche grazie alla spinta degli incentivi all'acquisto delle vetture a zero e a basse emissioni e dei veicoli commerciali leggeri elettrici, disponibili dal 2 gennaio scorso e prenotabili dal 10 gennaio sulla piattaforma Ecobonus del Mimit", così come abbiamo scritto sul Giornale.it e quali sono i veicoli coinvolti nello specifico.

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