Chi nel corso del 2021 e del 2022 ha convertito la propria vettura può fare richiesta del Bonus retrofit, contributo che a oggi non è stato confermato per il 2023 e per il futuro. Si tratta di un bonus del quale si è cominciato a parlare nel 2018 per facilitare la conversione delle automobili ad alto impatto inquinante e che è stato rinnovato nel 2020 ma, fino al mese di luglio del 2022, non sono state regolamentate le modalità di accesso al contributo.
Il Bonus retrofit
Si tratta di un contributo pari al 60% delle spese sostenute nel periodo che va dal 10 novembre 2021 al 31 dicembre 2022, fino a un massimo di 3.500 euro, che può essere richiesto da chi ha provveduto alla riqualificazione di veicoli appartenenti alle categorie M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G, ovvero tipicamente veicoli adibiti al trasporto di merci e persone.
Il sistema di conversione deve essere certificato al fine di garantire le norme di sicurezza vigenti e, poiché dopo la conversione le automobili devono essere nuovamente immatricolate, è previsto anche un contributo pari al 60% dell’imposta di bollo e dell’imposta provinciale di trascrizione. Il fondo a disposizione è di 14 milioni di euro.
Come richiedere il Bonus retrofit
Le domande vanno presentate tramite l’apposita piattaforma alla quale è possibile accedere con lo Spid. La gestione delle erogazioni è affidata alla Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici) e, oltre a compilare il modulo online, occorre allegare la documentazione relativa alle spese sostenute e alle specifiche del veicolo convertito.
Vanno anche allegati il documento unico di circolazione aggiornato e prova degli avvenuti pagamenti dell’imposta di bollo e dell’imposta provinciale di trascrizione. Il versamento del contributo avverrà sul conto corrente indicata dal richiedente, per questo motivo è indispensabile comunicare il proprio Iban.
I vantaggi del retrofit
Il Bonus retrofit è stato pensato per dare nuova vita alle macchine di vecchia data ma, a prescindere, offre vantaggi in termini di manutenzione, di norma le vetture elettriche necessitano di minori interventi rispetto a quelle motorizzate a diesel o benzina. Un motore endotermico è costituito da molte più parti rispetto a uno elettrico e, non da ultimo, il kit di conversione permette di ricaricare l’automobile in casa, tramite il tradizionale impianto elettrico casalingo.
Sull’altro piatto della bilancia vanno posizionati i costi: la conversione di una vettura può richiedere un investimento che supera i 10mila euro, anche se è impossibile stilare un listino prezzi, perché le variabili sono molte.
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