Dacia Spring, sfatiamo i falsi miti usandola come auto di tutti i giorni

Ho preso una Dacia Spring e mi sono costretto a non ricaricarla in garage: ecco cosa ho scoperto, quanto ho consumato e perché oggi, con gli incentivi, la Spring può essere la perfetta city car...

Dacia Spring, sfatiamo i falsi miti usandola come auto di tutti i giorni

Quando si parla di auto elettriche si tende a mettere subito in primo piano l’autonomia, quasi dimenticandoci che le elettriche seguono le stesse logiche di quelle a benzina, e quindi abbracciano diversi segmenti e rispondono a diverse esigenze. C’è la city-car elettrica, quella che non porteremmo mai nei lunghi viaggi, esattamente come c’è la compatta a benzina che è perfetta per parcheggiare facilmente e usarla come seconda auto, meno per farsi un viaggio di 600 chilometri. Dacia Spring rientra perfettamente in questa categoria: è un’auto compatta ma con lo spazio giusto per quattro passeggeri e quello che ci serve trasportare i borse e bagagli nel quotidiano. Si parcheggia facilmente, visto che è lunga 3,73 metri e ha una pratica retrocamera, ed è leggera perché pesa solo 970 chilogrammi.

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L’esperimento: vietato ricaricare a casa

Queste le premesse, ma perché oggi vi parlo della Dacia Spring? Per due motivi: il primo è perché è praticissima da parcheggiare durante le commissioni quotidiane. Il secondo è che, con gli incentivi di oggi, la Spring si porta a casa a condizioni molto vantaggiose. Ma andiamo con ordine. L’obiettivo era capire se con le mie percorrenze, e in generale con le percorrenze medie italiane che si aggirano oggi sui 31 km al giorno, Spring potesse essere valida sia per me, che ho la fortuna di poter ricaricare in un box privato, sia per chi questa possibilità non ce l’ha. Così mi sono messo nei panni di chi non può ricaricare a casa e, dopo averla portata al 100%, ho “sigillato” la presa di ricarica e, molto semplicemente, ho iniziato ad usarla senza guardare l’indicatore di autonomia. Il risultato? Molto interessante, ma guardiamo qualche numero prima: per fare la spesa, le commissioni o per andare a trovare i miei genitori, le percorrenze di andata e ritorno sono tra gli 8 e i 18 km.

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E quando devo andare in ufficio? Ecco, in quel caso per me diventa più lunga della media degli italiani che nel 2019, prima della pandemia così da prendere un dato di riferimento e senza considerare che oggi lo smart working è più diffuso, era di 41 km giornalieri fatti ad una velocità media di 30 km/h visto il traffico. Personalmente devo percorrere 77 chilometri per andare e tornare dall’ufficio, ma non è un tragitto che faccio ogni giorno. Tenendo a mente questi numeri, andiamo quindi a vedere come si è comportata la Spring in queste circostanze, sapendo che ha affrontato anche la tangenziale senza alcun problema visto che la sua velocità massima copre tranquillamente i limiti delle strade extraurbane a una o più corsie. Il primo dato che vi voglio condividere è quello dei consumi: con il climatizzatore attivo quando necessario - non siamo dei masochisti quando facciamo queste prove - e con una Con fide ntial C guida assolutamente spigliata grazie alla coppia istantanea del piccolo motore elettrico, la Spring ha fatto segnare dati record: solo 11 kWh ogni 100 chilometri. Significa fare quasi 250 km con una carica durante la stagione calda. Avere una batteria piccola può sembrare un difetto, ma è la chiave della sua efficienza se la guardiamo come dovremmo, come una city car. Avere una batteria non enorme significa ricaricarla in tempi brevi anche da casa e non doversi trascinare dietro peso inutile quando la usiamo per piccoli tragitti.

Quanto tempo serve per la ricarica?

Da casa carico la Spring a 3,6 kW con la wallbox o a 2,3 kW con il cavo “portatile” con la presa Schuko: servono quindi meno di 12 ore, dalle 19.00 di sera alle 7.00 di mattina ad esempio, ipotizzando che ogni giorno facciate 200/250 chilometri scaricandola completamente. E non è così: se non mi fossi imposto il divieto di ricarica casalinga ai fini dell’esperimento, avrei semplicemente caricato quotidianamente la Spring per una o due ore, recuperando quel poco consumato durante la giornata. Alle colonnine pubbliche carico la Spring a massimo 6,6 kW. Non sono gli 11 kW delle auto più grandi e costose, è vero, ma con questa potenza vi basta trovare 4 ore in una settimana per recuperare altri 250 km da fare la settimana successiva: un’ora quando fate la spesa, un’ora quando siete in palestra e siamo già a metà dell’opera. Alternative? Una mattinata alla colonnina sul luogo di lavoro (o vicino al luogo di lavoro). E se non avete colonnine “lente” (in corrente alternata) vicino ai luoghi che frequentate di solito? Beh, in quel caso la Spring può anche avere la presa per la ricarica rapida (in corrente continua, costa 600€) e quindi vi basta trovare un’ora da dedicare settimanalmente alla ricarica: con un po’ di fantasia, organizzazione e fortuna riuscirete a individuare la colonnina rapida nelle vicinanze di un luogo che comunque dovreste frequentare, così da non sprecare il tempo della ricarica aspettando l’auto…

Perché oggi è il momento giusto

Fin qui tutto torna: consuma poco, ci fa fare almeno 200 chilometri a settimana se avete il piede pesantissimo, ma in realtà usandola senza essere un “nonno al volante” ne ho fatti 250, e la ricarica non è un problema enorme. Ma quanto costa e ha senso valutarla come unica auto per chi vive in una città come Milano o come seconda auto di famiglia per chi sta in provincia? Facciamo due conti: il prezzo di listino è di 23.150€ per la Dacia Spring 45 (Spring Expression) e 23.200€ per la Dacia Spring 65 (Spring Extreme). Quei due numeri indicano la potenza in cavalli, ma vi posso subito dire che per piccole città con al massimo qualche decina di chilometri in tangenziale basta la 45 cv. Se prevedete un po’ di autostrada nel vostro casa-lavoro, allora puntate sulla Extreme. In Lombardia c’è particolare fermento sulle elettriche, e si possono sommare gli incentivi statali (fino a 5.000€ se rottamate una vecchia auto) con quelli regionali: il prezzo scende a 12.150€ o 12.200€ a seconda della versione. E se non abito in Lombardia? Si parla di 16.150/16.200€, cifra invitante considerando anche che Spring non paga il bollo per almeno 5 anni e ha costi di manutenzione bassissimi.

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Spring, con la Extreme, è una cittadina con tutto quello che serve: ha CarPlay e Android Auto, la retrocamera, il navigatore integrato, il climatizzatore, il Bluetooth, la frenata automatica d’emergenza e l'avviso anti collisione insieme a limitatore di velocità e alzacristalli elettrici anteriori. Non sarà lussuosa, ma se parliamo dell’utilizzo cittadino e di rapporto qualità/prezzo nel mondo delle elettriche, è oggettivo definire la Spring come unica nel suo genere… La domanda che dovete farvi, quindi, non è “cosa faccio se non posso ricaricare a casa”, perché per molti di voi si tratta già di un non problema accettando di cambiare il modo di concepire l'auto. Insomma, Dacia Spring mantenendo i comfort oggi essenziali (climatizzatore e integrazione smartphone) e proponendo la sicurezza attiva con gli ADAS base (anti-collisione e limitatore di velocità) vale decisamente un test drive...

coi comfort oggi essenziali (climatizzatore e integrazione smartphone) e con la sicurezza attiva con gli ADAS base (anti-collisione e limitatore di velocità), la Spring si conferma un’ottima citycar polivalente: agile, leggera e compatta.

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