MV Agusta, un nome che evoca passione e amore per le due ruote: questa storica casa motociclistica italiana con sede a Schiranna, Varese, non è soltanto sinonimo di velocità, prestazioni e tecnologica, ma è anche uno dei simboli più lampanti del vero “Made in Italy”, frutto della cura artigianale con cui vengono realizzate queste “opere d’arte” su due ruote.
Per scoprire appieno l’essenza di questo marchio siamo andati proprio a Schiranna, sulle sponde del lago di Varese, dove si trova la storica fabbrica e la sede centrale del marchio varesino. In questo modo abbiamo potuto ammirare dal vivo il cuore pulsante di questo gruppo che ha vissuto nel corso della sua storia una lunga serie di alti e bassi, successi e cadute, ma che adesso può guardare al futuro con una nuova serenità, frutto di una visione ampia e chiara portata avanti dalla nuova dirigenza, da un team affiatato e da investimenti che promettono obiettivi ambiziosi.
Arrivati nell’Head Quarter di MV Agusta non abbiamo perso tempo e ci siamo subito dati da fare per provare sulle splendide colline che circondano Schiranna tre tra i modelli più rappresentativi della gamma di questo marchio italiano. Siamo quindi saltati sulla sella della Turismo Veloce, declinata in allestimento Lusso e sulle più estreme Superveloce 800 e Dragster RC.
“SCS” (Smart Clutch System): cambiare senza frizione
La prima sorpresa che abbiamo potuto approfondire su queste moto prende il nome di “SCS” (Smart Clutch System), ovvero un sofisticato sistema che permette di evitare l’uso della frizione quando si aziona il pedale del cambio. Innanzitutto, bisogna precisare che la leva della frizione resta al suo posto (per buona pace dei puristi), ma è possibile non utilizzarla mai, anche nelle partenze da fermo. Dopo i primi momenti di stupore, l’uso del cambio diventa “divino”, perché offre velocità di cambiate fulminee e nessuna esitazione, rendendo la guida molto piacevole e fluida. Come accennato in precedenza, anche da fermi e con la prima inserita, il sistema riconosce automaticamente cosa stiamo facendo e a noi tocca solo aprire il gas per partire nel modo più rapido e sicuro, senza tentennamenti. Anche in marcia basterà spostare la leva del cambio in su o in giù, a seconda se si voglia salire di rapporto o scalare, ottenendo una risposta che non fa rimpiangere il mancato uso della frizione. In questo modo si ottiene minore stress e fatica anche durante la guida nel traffico più intenso.
MV Agusta Turismo Veloce Lusso
Iniziamo il nostro test con la Turismo Veloce Lusso, una crossover super equilibrata che vuole essere non solo la compagna ideale nella guida di tutti i giorni, ma anche una moto fedele e confortevole nei lunghi viaggi o nelle brevi gite fuori porta. Su questa versione apprezziamo la presenza dei cerchi Marchesini, abbinati al forcellone monobraccio in alluminio e alle sospensioni completamente regolabili, non mancano inoltre due comode valige laterali integrate. Nei sali e scendi, come nel traffico, si apprezza l'ottima mappatura del tre cilindri in linea da 798 cc, capace di sviluppare 110 CV a 10.500 giri e 80 Nm di coppia massima. Numeri che le consentono di sfoderare la giusta cattiveria nelle strade di montagna, ma che allo stesso tempo regalano un’ottima elasticità, anche a bassi regimi. Per me che sforo l’1,80 metri di altezza, la sella, alta 850 mm da terra, è in ottima posizione, contribuendo alla comodità offerta dall’assetto piuttosto equilibrato che aiuta ad assorbire al meglio le asperità della strada.
MV Agusta Superveloce 800
Dopo aver provato per qualche chilometro la crossover targata MV Agusta passiamo a tutt’altra moto ovvero a quell’opera d’arte chiamata Superveloce 800, una vera e propria “istant classic” realizzata sull’ottima base della F3, ma caratterizzata da un aspetto retrò che le regala un fascino senza tempo.
Dopo aver ammirato questo corpo sinuoso e sensuale, è arrivato il momento di affrontare su questa supersportiva un po’ di curve. Considerando la mia “stazza” e i vent’anni di età che sono passati da altrettanto tempo, faccio subito i conti con una moto piuttosto scomoda e decisamente più complicata della precedente. Fare questo tipo di paragoni ovviamente lascia il tempo che trova, infatti questa moto e il suo 3 cilindri da 798cc con albero controrotante hanno tante emozioni da regalare, specialmente se si possono scatenare i suoi 148 CV di potenza massima a 13.000 giri. Prendere confidenza con la Superveloce non è semplicissimo e né immediato, ma le soddisfazioni che può dare in curva o dopo i 9.000 giri sono davvero impressionanti. Se siete alla ricerca di una supersportiva dalla bellezza mozzafiato e sapete come gestire adeguatamente la sua sportività estrema, questa moto fa senza ombra di dubbio al caso vostro.
MV Agusta Dragster RC
La Dragster RC la considero la “moto definitiva”, ovvero quel perfetto mix di sportività (estrema), guidabilità eccellente (anche nel traffico), versatilità e bellezza estetica. Osservandola da fermo si apprezzano subito le grafiche che richiamano le MV da competizione. Le sue forme muscolose e il suo manubrio estremamente largo sembrano consacrare il suo spirito da “streetfighter”. Ho avuto il piacere di guidare la versione più accessoriata, dotata del racing kit che include il terminale di scarico SC-Project in titanio e la centralina con mappatura ottimizzata. Già dopo pochi chilometri inizio a imparare a conoscere questa moto, merito anche dell’ottima accoppiata telaio-sospensioni, senza parlare del già nominato cambio “SCS” (Smart Clutch System). La confidenza che regala questa maxi-naked non deve però trarre in inganno, infatti quando si inizia a fare sul serio tra le curve bisogna cercare di gestire al meglio l’esuberanza di questo motore 3 cilindri 800 che in questa configurazione raggiunge la bellezza di 147 CV. Le marce salgono rapidamente, così come la sinfonia emessa dallo scarico che esalta il nostro ego. Il contagiri arriva in un baleno a quota 9.000, ma è proprio dopo questo numero che si scatena l’inferno e la potenza erogata dal motore non sembra mai avere fine. Il divertimento in sella alla Dragster RC è davvero assicurato, di conseguenza potrebbe essere arrivato il momento giusto per prenderla in considerazione come il perfetto regalo del prossimo Natale.
Le novità dell’impianto produttivo
Dopo esserci divertii come dei bambini in sella a queste straordinarie moto, stanchi e felici ci prepariamo a visitare lo storico impianto produttivo Mv Agusta a Schiranna, letteralmente sospeso tra passato e futuro.
Come accennato in precedenza, la Casa varesina realizza ogni sua creazione in questa storia fabbrica situata proprio sulle sponde del lago Varese, con alle spalle le imponenti Alpi. Ora, MV Agusta è pronta a continuare ad investire sul suo territorio con un ambizioso progetto che punta a rinnovare i propri spazi operativi a Schiranna, che attualmente ospitano circa 200 dipendenti, ma in futuro si prevedono altre 100 nuove assunzioni.
Siamo stati accompagnati a visitare la produzione, seguendo passo passo la linea di montaggio che porta dalla nascita del motore e arriva fino all'area collaudo, dove ogni componente viene controllato in maniera maniacale. Il team di operai specializzati lavora su ogni moto con cura e attenzione artigianale, praticamente senza l’ausilio di robot dedicati all’assemblaggio. Lo stabilimento può attualmente arrivare alla capacità produttiva di 15.000 moto l'anno, ma per MV Agusta, la qualità arriva prima dei numeri.
Il progetto prevede la creazione di nuovi spazi di lavoro per la ricerca e sviluppo, la produzione, il centro stile e gli uffici, oltre che la creazione di un vero e proprio museo. L'uso di pannelli fotovoltaici e di tecnologie sostenibili contribuirà a valorizzare e a preservare ancora di più il paesaggio.
Una chiacchierata con Timur Sardarov
La nostra visita a Schiranna è stata anche l’occasione di conoscere meglio il CEO, presidente e proprietario di MV Agusta Motor S.p.A., Timur Sardarov. Parliamo di una persona a dir poco eclettica, infatti riesce a vestire con facilità i panni di uomo d’affari, filantropo, artista, dj, collezionista e ovviamente amante delle moto e dei motori (in passato è stato anche pilota professionista di auto da corsa).
Nato a Mosca, Sardanov ha vissuto in Inghilterra per molti anni, mentre dal 2019 è alla guida della Casa di Schiranna, dopo esservi entrato con una quota di minoranza nel 2017.
Nel corso della chiacchierata con Timur, quest’ultimo ha snocciolato subito dati significativi e decisamente importanti affermando che: "È in corso una modifica dell’impianto che come obiettivo quello di aumentare la produzione fino a 15.000 moto all’anno, ovvero il target per il 2026".
Il passo è notevole se si pensa che quest’anno verranno prodotte circa 7.000 moto (parliamo già di un numero record per la Casa varesina), mentre l’anno prossimo si prevedono 8-9.000 unità e nel 2025 si punterà a superare quota 10.000 (potrebbero anche essere 11-12mila), grazie supporto del mercato nordamericano. Oltre ai tradizionali mercati europei come Italia, Francia, Germania, Spagna e UK, MV guarda al mondo intero, con un occhio di riguardo ovviamente ai continenti di America e Asia dove verrà tessuta una rete molto capillare.
Sarà comunque una crescita “consapevole” e non forzata, perché la qualità e
l’artigianalità rimarrà al centro degli interessi e degli obiettivi dell’azienda, infatti la strategia di MV Augusta resterà quella di “produrre sempre una moto in meno rispetto a quelle che ci chiedono i nostri clienti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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