Tempi non facili, questi, per il mondo dell’auto. La terra trema, le aziende ragionano sui prossimi assetti e l'Europa non ha ancora tracciato una decisione ben definita sul futuro dell'automotive nel Vecchio Continente. L’orizzonte promette tempeste, o almeno acquazzoni, e la storia, anche quella industriale, ha ormai insegnato che solo i più flessibili e attrezzati, specie se spinti dall’innovazione costante, possono sopravvivere.
Forse è per questo motivo che Audi ha deciso di aprire alla stampa europea le porte di uno dei suoi fiori all’occhiello, l’impianto produttivo di Győr in Ungheria. Mentre a Bruxelles si annunciano chiusure, in Ungheria gli impianti continuano a lavorare per creare veicoli completi, o per la produzione di motori e componenti che poi verranno assemblati in altri stabilimenti.
Oggi da Győr escono treni carichi di Audi Q3/Q3 Sportback e Cupra Terramar, ma l'impianto è celebre perché ha dato i natali alla Audi TT a partire dal 1998 e fino al 2023.
Elettrico e termico coesistono
L’ingresso è quasi una dichiarazione d’intenti perché, camminando nel corridoio che porta all’impianto, i visitatori vengono accolti da un motore a benzina che viene poi scomposto nelle sue componenti primarie. Blocco motore, albero, testa dei cilindri, leveraggi… fino a passare, quasi senza soluzione di continuità, alle parti di un motore elettrico, dall’elettronica di potenza a statore e rotore, per arrivare all’unità completa e assemblata.
I due motori coesistono nello stesso piano, così come coesistono in produzione. Ed è il display con i numeri della giornata che ce lo dice: è quasi l’una e dalle linee produttive sono usciti oggi già 416 motori elettrici, quasi 1.260 motori benzina di piccola taglia (tre e quattro cilindri), circa 370 motori diesel a quattro e sei cilindri e quasi 300 V6 benzina, oltre ad una trentina di motori più di nicchia, il famoso cinque cilindri del gruppo e il V10 montato sulle vetture più prestazionali.
I numeri parlano chiaro: l’elettrico c’è, ma il termico (elettrificato poi nelle eventuali versioni ibride o plug-in) gioca ancora un ruolo importante: d’altronde è notizia recente l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Bruxelles dove veniva prodotto Q8 e-tron. L’impianto dovrebbe fermarsi a febbraio 2025, a meno di nuove sorprese.
All'Ungheria, quindi, il compito di portare avanti l'innovazione con i motori elettrici EA680 e il nuovo EA690 per la piattaforma PPE condivisa da Audi e da Porsche e proposta in parallelo all'offerta termica e elettrificata, come confermato da Massimo Faraò durante l'intervista rilasciata al Salone di Parigi.
Non solo motori
Non di soli motori, però, vive Győr: l’impianto, su una superficie di più di 5 milioni di metri quadrati, sfrutta le competenze sviluppate internamente per servirne altri. Innanzitutto da qui escono schiere di Audi Q3 e Audi Q3 Sportback, caricati poi su un lunghissimo treno merci che li smisterà in tutt’Europa. Di recente, poi, è arrivata anche la linea produttiva di Cupra Terramar.
Tre SUV, tre modelli importanti, tutti e tre con motorizzazioni termiche e ibridate. Ci sono poi le componenti: l’Ungheria fornisce i motori elettrici ad alte prestazioni per gli altri modelli della gamma Audi, assemblati poi altrove, ma anche per Porsche. E lo stesso vale per diverse altre componenti: grazie all’esperienza nella lavorazione dell’alluminio, Győr realizza parti speciali o “fuori misura”.
Tra queste non mancano componenti per diversi modelli di Audi, inclusa la e-Tron GT quattro che richiede lavorazioni di carrozzeria particolari, ma anche le parti per Lamborghini che poi vengono spedite a Sant'Agata Bolognese, come il cofano della Urus o le portiere della Revuelto, o ancora la portiera posteriore per la Bentley Bentayga.
Dal sole alle profondità della terra
L'impianto di Győr rappresenta un motore economico importante per l'Ungheria, ed è il più grande esportatore del Paese, ma ha raggiunto anche altri record. Si tratta, infatti, del più grande utilizzatore di energia geotermica in Ungheria, al punto che oltre il 90% dell'energia termica necessaria è stata coperta in maniera sostenibile, risparmiando 17.000 tonnellate di CO2 emessa ogni anno.
C'è anche il fotovoltaico: i primi edifici coperti sono stati i due centri logistici e questo ha permesso di raggiungere il record con il più grande impianto da tetto in Europa (160.000 metri quadrati) con una produzione di picco da ben 12 Megawatt.
Curiosità e numeri di Győr
L'impianto di Győr è nato nel 1993 con una superficie di 800.000 metri quadrati e 82 impiegati; oggi si estende su più di 5 milioni di metri quadrati e impiega più di 12.000 persona. La produzione è iniziata nel 1994 con la gamma di motori quattro cilindri, e nel 1997 sono arrivati i motori V6 e V8.
La prima Auto assemblata è stata la Audi TT e nel 2018 è arrivato il primo SUV di Győr: Audi Q3. Nel 2020 l'impianto è stato certificato come carbon neutral grazie all'azzeramento (o alla compensazione) delle sue emissioni e nel 2022 ha raggiunto il traguardo dei 300.000 motori elettrici prodotti.
Tra i traguardi di questo enorme complesso industriale, ci sono poi le 2 milioni di auto
prodotte e le 700.000 unità della gamma Audi Q3, entrambi obiettivi raggiunti nel 2023. Nel 2024, con l'arrivo di Terramar, è stato infine raggiunto il traguardo del primo modello "non Audi" prodotto all'interno dell'impianto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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