Stretta del ministero degli Interni sul noleggio irregolare dei camper che si sta diffondendo nel Paese sotto le finte spoglie dello sharing. Dopo le segnalazioni arrivate a Roma e successive indagini, il Viminale ha deciso di inserire questa pratica tra quelle di concorrenza sleale. Alla guardia di finanza, infatti, erano arrivate numerose denunce per accendere i riflettori su piattaforme web con prevalente sede nei Paesi Bassi e in Francia, che dietro iscrizione permettevano l'accesso degli utenti a mezzi come camper e caravan a prezzi molto inferiori rispetto a quelli del circuito regolare.
Il meccanismo di queste piattaforme sharing è molto semplice: il proprietario di un mezzo si iscrive e lo propone in sharing a un prezzo tot. Chi desidera prenderne in prestito uno, effettua una ricerca sulla piattaforma e sceglie quello che maggiormente incontra le sue esigenze di prezzo, localizzazione, tipologia. Nel momento in cui lo sceglie viene automaticamente stipulato un reale contratto di godimento, come viene indicato nella circolare del ministero. Ma questo fa decadere i presupposti della condivisione (sharing) che non prevedono alcuna formalità di questo tipo, così come a tariffa decisa dal cedente, che fa venir meno lo spirito di liberalità che fa venir meno l'entità del comodato.
Con queste annotazioni, il ministero dell'Interno ha messo un freno al fenomeno nel nostro Paese, dove con l'arrivo dell'estate si stavano moltiplicando le richieste, soprattutto nelle località turistiche. Solo in Sardegna, per esempio, l'Unione sarda segnala che sono circa 400 i camper che sono stati resi disponibili con questa formula, che di fatto rappresenta un tentativo di concorrenza sleale nei confronti delle società di noleggio regolare.
Per questa ragione, il Viminale raccomanda che "in sede di controllo su strada dovranno essere approfonditamente valutate le situazioni in cui un autocaravan immatricolato per uso proprio risulti intestato a persona diversa dall’utilizzatore/conducente". Nel caso venisse registrata un'infrazione, è prevista una multa da 430 a 1.731 euro e il ritiro del libretto di circolazione da due a otto mesi.
La contestazione viene effettuata sia al conducente del momento del mezzo sia al titolare risultante dal libretto. Soddisfazione da parte degli operatori del settore ma ora occorre la massima attenzione da parte degli addetti alla sicurezza sul territorio.
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