Volkswagen Golf, in futuro non sparirà ma diventerà 100% elettrica

Arrivano conferme dalla Germania, non sarà sostituita dalla ID.3

Volkswagen Golf, in futuro non sparirà ma diventerà 100% elettrica

Il mondo delle berline compatte sembra sempre più destinato a sparire. Dopo il prossimo addio di Ford Focus e Ford Fiesta, il futuro sembra incerto anche per modelli più prestigiosi come BMW Serie 1, Mercedes Classe A e Volkswagen Golf. Proprio quest’ultima, però, sembra aver ricevuto un bel salvagente a cui aggrapparsi, come testimoniano alcune indiscrezioni provenienti proprio dalla madrepatria.

Parola di Blume

La conferma arriva dallo stesso Oliver Blume, nuovo CEO di Volkswagen per mezzo di un’intervista condotta dal quotidiano tedesco Handelsblatt: “Il marchio Volkswagen sta attualmente valutando come trasformare alcune icone come Golf o Tiguan anche nel futuro elettrico” spiega il manager tedesco. Bisogna infatti ricordare come la Golf sia già in parte predisposta per diventare un’auto 100% elettrica. Sebbene il suo pianale MQB non sia una piattaforma nativa elettrica, con apposite modifiche (non semplici) può trasformarsi per accogliere anche un powertrain a elettroni e una batteria, esercizio già visto in parte anche con la e-Golf, nella generazione 7. Per l’ottava generazione, attualmente in commercio, l’elettrificazione si è spinta al massimo fino all’ibrido plug-in. Bisogna infatti ricordare che nel 2024, Volkswagen Golf spegnerà ben 50 candeline, dal lontano debutto della prima serie avvenuto nel 1974. Sarebbe perciò quasi un’eresia interrompere bruscamente la storia di un modello così iconico, proprio prossimo al mezzo secolo di storia. Situazione piuttosto remota, dal momento che Golf 8 è giunta in commercio nel 2019. Risulta invece più probabile il debutto del restyling di metà carriera, proprio in concomitanza con la ricorrenza del 2024, esattamente cinque anni dall’introduzione in commercio dell’ottava generazione (solitamente gli aggiornamenti di Volkswagen “cadono” ogni 4 o 5 anni).

Gigafactory in Europa, infotainment e nuova piattaforma condivisa

Tanti i temi trattati durante l’ultima assemblea degli azionisti del gruppo Volkswagen. Oltre all’assegnazione dei dividendi da record (quasi 9,6 miliardi di euro, grazie alla quotazione in borsa di Porsche), si è parlato anche delle questioni più critiche. In primis la strada tracciata da Blume nell’opera di revisione post-Diess, che sarà comunicata durante il Capital Markets Day, fissato per il secondo trimestre del 2023. Tra i “paletti” stabiliti da Blume vi è sicuramente la definizione di una strategia volta a massimizzare le sinergie di Gruppo, destinata probabilmente a sfociare nella progettazione di una nuova piattaforma SSP (Scalable Systems Platform), rivolta a tutti i modelli della galassia Volkswagen entro fine decennio. Si è anche parlato di interfaccia utente, software per le auto elettriche e integrazione con le piattaforme, avendo nel corso degli ultimi anni riscontrato notevoli ritardi sui lanci dei nuovi modelli proprio a causa di complicazioni lato software. “Rivedremo le nostre partnership con le software-house e porteremo avanti quelle più efficaci” sentenzia il Manager.

Infine si è toccato anche il tema stabilimenti, chiarendo nuovamente quanto sia fondamentale la costruzione di una nuova Gigafactory per le batterie che verosimilmente sarà collocata in Europa orientale, mentre il nuovo stabilimento di Segunto, in Spagna, è prossimo all’inizio dei lavori di costruzione.

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